GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1814-1860)
Con motuproprio del 13 ottobre 1815 Ferdinando III Asburgo Lorena ha istituito all’Elba “quattro compagnie di cannonieri Guardiacoste”.
Dopo due mesi, con motuproprio del 5 dicembre 1815, Sua Altezza Imperiale e Reale entra nei dettagli su come operare per istituire le “quattro compagnie di cannonieri Guardiacoste” insomma, un vero e proprio decreto attuativo.
MOTUPROPRIO 5 DICEMBRE 1815
“Sua Altezza Imperiale e reale volendo che le quattro Compagnie dei Cannonieri Guardia Coste stabilite in vigore di altro Motuproprio de 13 decorso ottobre e destinato al Presidio del Littorale dell’isola d’Elba,siano poste in attività con quel sistema che assicuri la maggiore uniformità nel Servizio e nell’Amministrazione economica delle medesime,ha ordinato che tali Compagnie debbano formare un Battaglione e che siano distribuite come appresso
La Prima Compagnia a Marciana
La Seconda a Campo
La Terza a Capoliveri
La Quarta a Rio
Che questo Battaglione sia sottoposto tanto per la disciplina che per l’Amministrazione ad un Uffiziale destinato col grado di Maggiore, dependente per altro dal Comandante militare dell’Elba nel quale ne dovrù risiedere la superiore direzione.
Che vi sia destinato un Proviando Mastro, che sotto gli ordini del Comandante del Battaglione, regolerà l’Amministrazione economica e renderà conto della medesima al facente funzioni di Commissario di Guerra all’Elba.
E finalmente che vi sia stabilito un Uffiziale incaricato delle funzioni di Aiutante che sotto la dependenza dell’enunciato Comandante possa circolare vigilare all’esecuzione degli ordini.
Per il disimpegno dei sopraenunciati incarichi non meno che per la direzione delle Compagnie del divisato Battaglione l’Imperiale e Reale Altezza Sua si è degnata di dare le appresso disposizioni.
Volendo avere uno speciale riguardo ai seguenti individui che facevano parte del soppresso battaglione franco formato in detta isola,nomina per maggiore Comandante Provvisorio del Battaglione dei Guardia Coste, Gio Batta Rutigni,per Tenente Proviando Mastro Gio Domenico Gasperini, per Capitani Giulio Bartolini e Fortunato Sardi, per Tenenti Carbone Fossi,Odoardo Castelli e Gaetano Gelsi.
Per Sottotenente Giuseppe Mazzei,Luigi Lupi e Domenico Canovaro.
Ed in compenso dei servizi militari impiegato in passato i detta Isola e particolarmente per quelli volontari prestati da alcuno degli appresso Soggetti nell’assedio della Piazza di Portoferraio nell’anno 1801 nomina per Capitano di Guardia Coste Lorenzo Piochi ed Agostino Sardi e per Tenente Giulio Grisi.
Ciascheduno dei soprannominati Uffiziali con la paga, trattamento ed uniforme stabilito dall’enunciato Motuproprio de 13 del decorso ottobre e con le onorificenze e distinzioni comuni agli Uffiziali della Truppa regolata dal Gran Ducato.
Vuole inoltre Sua Altezza Imperiale e Reale che quegli uffiziali dello sciolto Battaglione Franco ,i quali non sono stati compresi nel sopraenunciato destino,possono esibire al Comandante militare dell’Elba lo stato del loro rispettivo servizio,corredato dalle opportune giustificazioni,che dal medesimo rimesse in seguito alla Segreteria del Dipartimento della Guerra verranno umiliate alla Reale ed Imperiale Altezza Sua per attendere quelle clementi disposizioni che saranno di Suo Reale piacimento.
Dato lì 5 dicembre milleottocentoquindici
Ferdinando
Fossombroni
Spadini
Concorda con l’originale et in fede
L.Spadini “
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba anno 1816. Filza 5.Carta 276.ASCP)
In questo motuproprio risulta evidente come Sua Altezza Imperiale e Reale prenda spunto per la creazione del servizio di guardia costiera proprio dal suo nemico Napoleone.
Si serve degli uomini che facevano parte del battaglione franco creato dal Bonaparte all’Elba, lo chiama battaglione e lo organizza in modo simile a quello, in compagnie.
Infatti,sul “Battaglione franco” che Napoleone aveva istituito all’Elba, così scrive Vincenzo Mellini (1):
“BATTAGLIONE FRANCO
Vi doveva essere un battaglione composto di naturali dell’isola e comandato da un capo-battaglione e da un aiutante maggiore,tratta dalla Guardia e da contare sulla spesa nei ruoli di essa.
Il battaglione doveva constare di quattro compagnie :ciascuna di esse di tre ufficiali, tre sergenti, sei caporali, 87 soldati e un tamburo, in totalità di 104 uomini: e gli ufficiali esser pagati il capitano con 60,il tenente con 50 e il sottotenente con4o franchi al mese.
Detto battaglione doveva essere ripartito nelle quattro località principali dell’isola e tenere giornalmente in servizio o per settimana o per quindicina ,un ufficiale, un sergente, due caporali e venti soldati –salvo che i tamburi-da rimanervi sempre e da essere pagati: che così non si pagherebbero in realtà che 100 uomini.
Le compagnie si dovevano riunire tutte le domeniche ai rispettivi capoluoghi per le esercitazioni e le armi dovevano restare al capoluogo sotto la custodia del distaccamento di servizio.
Un distaccamento doveva essere impiegato alla manovra del cannone.
In caso di allarme doveva il capitano riunire la sua compagnia sul posto da difendersi: cioè una a Portoferraio, una a Longone e le due altre nei luoghi da determinarsi; e in caso di sbarco nemico, tra a Portoferraio ed una in Longone.
I soldati del Battaglione suddetto dovevano fare da cannonieri in tutte le torri e batterie della costa e prestare all’occorrenza man forte alla gendarmeria e potevano essere ammogliati…”
Davvero troppo evidenti sono le similitudini per non pensare che il governo granducale non si sia ispirato al battaglione còrso di Napoleone Bonaparte nella creazione di “Quattro Compagnie di cannonieri Guardiacoste della forza di cento Teste per ciascheduna composte di naturali dell’isola distribuite al Presidio delle Coste” (Motuproprio 13 ottobre 1815).
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
1) In V. Mellini “L’isola d’Elba durante il governo di Napoleone I°” pagina 117. (Firenze.Stabilimento del nuovo giornale. 1914)