GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
Di quanto ora parlerò è vicenda ripetuta più volte nei secoli durante la cruenta lotta che avveniva nel mar Mediterraneo in seguito agli atti di pirateria intrapresi dai “corsali barbareschi” dei quali, alcuni, divennero ammiragli di flotta turco ottomana.
Per secoli sono partiti dalle coste nord africane navi di corsari che depredavano i litorali italiani, portando in schiavitù donne vendute al mercato degli schiavi o all’harem di qualche sultano e gli uomini messi al remo delle galee il cui destino era la morte o la liberazione tramite un intervento militare o il riscatto condenaro.
Anche agli inizi dell’ottocento i nostri mari erano oggetto di imprese corsare.
Dimenticata dalle cronache della storia, la distruzione di Algeri, di cui vado a parlare, avvenuta nel 1816, è la conseguenza della guerra di corsa che avveniva nel mar Mediterraneo da secoli.
E’ una descrizione di una drammatica,sanguinosa battaglia avvenuta in Algeri con bombardamento navale della città, descrizione scritta su foglio stampato “nella Stamperia Dionisio Giorgi” in Livorno in data 8 settembre 1816.
Il 9 settembre 1816 Spannocchi,governatore di Livorno, scrive una lettera a Strasoldo, governatore dell’Elba, in cui con sua grande soddisfazione “compiega l’improvvisa notizia recata qui (Livorno) ieri da un Bastimento da Guerra Inglese sulla distruzione di Algeri”.
Allegata a tale lettera è, in stampa, riportata la descrizione di questa distruzione della città di Algeri, con morti, feriti e liberazione di cristiani ridotti in schiavitù.
BOMBARDAMENTO NAVALE E DISTRUZIONE DI ALGERI
“ARRIVO
Nave Brigantino Cordeglia Inglese da Guerra Cap. il Signore Sargent con dieci cannoni, settantacinque persone d’equipaggio e cinque Schiavi Toscani liberati viene d’Algeri in otto giorni con dispacci per tutte le Corti d’Europa.
Depone detto Capitano di far parte della Squadra dell’Ammiraglio Lord Exmut, che detta Squadra comporta di sei Navi di Linea, sette Fregate, diverse Corvette, e Brigantini giunse sotto Algeri il giorno 27 Agosto alle ore 2 pomeridiane, che subito l’Ammiraglio intimò al Bey in tempo di un’ora di consegnarle tutta la Squadra
e di accedere alle condizioni che gli avrebbe imposte.
Trascorsa l’ora e non avendo l’Ammiraglio avuta nessuna risposta alle ore 3 pomeridiane attaccò subito la Città con tutte le sue forze.
Il fuoco durò fino alle ore 11 di notte circa.
Alla detta ora Algeri era tutto in fiamme.
I due Forti principali ed il Forte del Molo sono stati demoliti totalmente.
La Squadra Algerina composta di 4 Fregate,5 Corvette ed altri piccoli Armamenti è stata interamente bruciata.
La perdita dei Turchi è calcolata circa 4000 morti e 1500 feriti.
Nel numero di questi ultimi vi è leggermente l’Ammiraglio con il Suo Segretario,due Capitani di Vascello e diversi altri Uffiziali.
Dopo di ciò il Bey ha ceduto a tutte le condizioni che gli sono state imposte dall’Ammiraglio Inglese, fra queste vi è la consegna di tutti gli Schiavi Cristiani in numero di circa 1000 e di tutto il danaro che aveva già riscosso per li Schiavi Napolitani già stati prima liberati.
Il Console Inglese che dal Bey era stato fatto porre ai ferri è stato liberato.
Dall’Uffizio di Sanità di Livorno
Lì 8 settembre 1816
Nella Stamperìa di Giuseppe Dionisio Giorgi”
(Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 3. Carta 148.ASCP)
Questa distruzione di Algeri è l’inizio dell’epilogo dei “corsali barbareschi”.
Nel 1830 i Francesi occupano Algeri ,pongono fine agli attacchi dei corsari pirati barbareschi e al dominio ottomano dell’Algeria e ha inizio la colonizzazione francese dell’Algeria.
Nel 1856 il congresso di Parigi mise fuori legge la guerra di corsa intesa come spedizione marittima autorizzata e legittimata dallo Stato per danneggiare le navi mercantili o da guerra dello Stato nemico.
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio