La dimostrazione del successo di un luogo è nell’evidenza che traspare nei suoi parchi, giardini pubblici e privati, specchio della nostra armonia, della nostra storia. L’Elba, nata con una vegetazione spontanea ricca e profumata grazie alla sua fitta macchia mediterranea, sembra spesso abiurare alla cura del suo aspetto nella parte che riguarda le zone verdi cittadine. Anni di appalti al ribasso hanno portato in alcune zone alla scomparsa di giardini e zone verdi urbane curate e piacevoli, contribuendo a svilire la competenza e il ruolo di giardinieri e vivaisti.
Sono in calendario proprio a Portoferraio due appuntamenti, questa settimana, che potrebbero essere fonte di ispirazione o di conoscenza anche per chi non ha mai avuto modo di soffermarsi sull’argomento.
Paolo Pejrone, architetto paesaggista, “giardiniere” per eccellenza, allievo di Russell Page, è il principale responsabile, in Italia e nel mondo, della nuova attenzione culturale che circonda piante e giardini. Torinese, ha un’anima elbana, con anni di assidue frequentazioni della nostra isola.
Domenica 24 presenterà un suo nuovo libro con l’associazione culturale “Elbadautore”, nell’ambito degli eventi promossi a Forte Inglese dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano insieme al Comune di Portoferraio; sabato 23 inaugurerà il progetto delle “Panchine di Italia Nostra” con la Fondazione Villa Romana delle Grotte e il Comune di Portoferraio.
Soffermiamoci tutti, con attenzione, sul significato di questi due appuntamenti, sulla nostra isola e il suo futuro. Rischiamo di avere un’isola ancora bella, ma senz’anima, senza un’attenzione alle storie straordinarie e variopinte dei nostri, una volta tanto amati, giardini, panchine, spazi pubblici, aree commerciali e portuali così indissolubilmente intrecciate con le nostre aree urbane.