Sig. Barsaglini, ho letto con molta attenzione (e pazienza) il suo articolo.
Senza entrare nel merito dei fatti accaduti l'ultima sera della manifestazione (sul primo fallo, sul fallo di reazione, sui giudizi, giudizi dei giudizi ecc....seguenti) mi preme sottolineare una cosa di quello che ha scritto.
Le ultime tre righe per l'esattezza.
Testuale: "Il festival della Linguella ha nel suo patrimonio genetico anche un po' di ingenuità e di superficialità", in quanto il festival della Linguella, come lei lo definisce, oppure, nella sua denominazione ufficiale "Neverending music festival", ha le sue radici in quello che segue.
Tre mesi dopo la morte Claudio Leonardi, un chitarrista stroncato nel Febbraio 2012 da un tumore a soli 27 anni, fui avvicinata ad Aprile di quattro anni fa dai suoi amici che, per commemoralo, avevano deciso di organizzare un grande evento musicale (a più serate) ed intitolarlo a suo nome.
Acconsentii entusiasta.
Da allora, ogni anno, un gruppo di persone si da da fare mesi prima per organizzare l'evento e, nei giorni cruciali, lavora sodo (sarebbe meglio dire sgobba, chi addirittura prendendo appositamente le ferie dal lavoro) sia per l'ottimale riuscita della manifestazione che per commemorare come si deve un amico o, nel caso specifico di Patrizio, il fratello.
Ovviamente tutte queste persone non beccano una lira per il loro operato, è tutto volontariato.
Lo fanno volentieri da quattro anni e credo che continueranno a farlo.
Le posso garantire che in questo "patrimonio genetico" parole come ingenuità e superficialità vengono spazzate via da altre parole, come ad esempio passione, amicizia, lealtà, ricordo.
Tanto le dovevo,
Patrizia Cherici (la mamma di Claudio Leonardi)