Nel ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto per la loro condivisione, comprensione e solidarietà constato appunto che c'è ancora qualcuno che capisce le opere e gli artisti, che ama il bello e che capisce la realtà di questo mondo in cui tutti oggi purtroppo inseguono il “dio quattrino”.
Tengo ad aggiungere che l'artista lo si usa senza sapere chi sia; il vero artista è colui che investe tutta la sua vita attraversando tutte le difficoltà che la società gli riserva.
Anche io avrei potuto “fare soldi” ma non sono quelli che ci rendono felici.
L'opera va valorizzata e rispettata e purtroppo anche lo stato non ha capito, con il suo 65% del patrimonio artistico del mondo, cosa significhi investire nella cultura...forse lo hanno capito adesso alcune città come Torino e Brescia, che hanno guadagnato sulle importanti mostre degli ultimi anni.
Quando uno compra un quadro, un'opera d'arte, non sa che dietro c'e' una vita di sofferenze, ricerche e fallimenti, non si compra un oggetto ma una parte dell'anima dell'artista. Però, riflettendo sul tutto agli otto comuni elbani mi propongo di non fare più niente, eccetto di incrementare con mie donazioni il Museo Internazionale che porta il mio nome nel Comune di Portoferraio.
Ricevo dall'ing. artista Piero Tiberto: “Caro Italo, ricevi tutta la mia solidarietà, comprensione e condivisione: purtroppo il mondo si è trasformato in una fogna dove la speranza di non subire troppo le conseguenze di un terrorismo ormai universale è da considerarsi un raro dono degli déi e una consolazione. ….”.
E continua illustrandomi tutte le aberrazioni del mondo con molta rassegnazione.
Da “lo spazio astrale” di Camminando camminando ricevo: “Italo Bolano si lamenta dei suoi concittadini che non hanno rispetto verso la sua persona, dice che ciò accade perché non amano la terra dove sono nati.
Aggiungo che sono anche un po' invidiosi e/o gelosi se qualche loro concittadino riesce ad emergere nella propria attività fino a coalizzarsi per ostacolarlo.”
Dallo scritto di Jacopo Bononi, presidente del premio letterario La tore: ...”'Ma dov'è l'interesse per la cultura e l'amore per il proprio paese?' Caro Italo, semplicemente non esiste o è sopito sotto una coltre di indifferenza e di distrazione che insieme sono un veleno per ogni possibile rinascita di un tessuto culturale isolano, oggi lacerato dal tempo e dall'incuria. Purtroppo non sono solo le situazioni di degrado e mancanza di rispetto verso un artista della levatura del maestro Bolano a rendercene evidente la realtà, bensì lo stato di cattiva manutenzione dei monumenti napoleonici o anche di alcune pievi romaniche che versano in uno stato di totale o quasi abbandono e che invece dovrebbero essere la metà principale di un percorso culturale estivo che sarebbe davvero attrattivo per un turismo culturale che miri a destagionalizzare l'Elba. …. Resta la consolazione, come giustamente ricordava Italo nel suo intervento, della bellezza naturale e ambientale dell'isola. Purtroppo ormai non sono più elementi sufficienti in un millennio che va scoprendosi come altamente globalizzato e competitivo: senza una svolta decisa il tempo appare contato e il silenzio nel quale sembra caduto l'appello del maestro è un campanello d' allarme chiarissimo".
Daniela Traverso, pittrice, scrive: “ Una vera e amara delusione, per l'Artista, e per chi, come lui, ama,vive, respira e trasuda arte.
Creare un'opera è come partorire, dare vita ad una creatura, che come una madre la dona al mondo, e ci si aspetta, che quella creatura sia amata e rispettata.
In questo caso mancano rispetto per l'Artista, e per l'arte, e trovo molto grave il comportamento delle istituzioni, che invece di insegnare il rispetto e l'amore per l'Arte ai giovani, comportandosi così, confermano una diseducazione al rispetto, all'arte e all'Artista.
Grazie ancora per non sentirmi solo, buon lavoro a tutti
Italo Bolano