“Il nostro personale? È tutto pagato decentemente, assunto con contratti a tempo indeterminato e rispettato nei suoi diritti! Questo il messaggio che avremmo voluto leggere. E invece la trovata pubblicitaria delle società di navigazione Tirrenia, Toremar e Moby non può che provocare sdegno e sconcerto. Se le compagnie intendevano sottolineare l’italianità dei contratti di lavoro dei propri dipendenti, a dispetto di altre forme contrattuali - ben peggiori di quelle italiane che, come sappiamo, in questi settori possono essere utilizzate – dovevano utilizzare parole ben diverse. Se invece l’intento era quello di mettere in risalto l’italianità del personale a bordo e dunque la non presenza di dipendenti stranieri, allora siamo di fronte a qualcosa di disdicevole e discriminatorio, di cui non si capisce l’obiettivo se non quello di strizzare l’occhio a chi soffia sull’odio e sulle paure delle persone. Il mio auspicio è che si possa scrivere la parola fine a messaggi che, con intento consapevole o meno, acuiscono scontri e divisioni sociali che non fanno bene a nessuno. C’è bisogno di tutt’altro, sicuramente di una comunicazione chiara, senza ambiguità, che condanni con chiarezza chi fomenta divisioni e discriminazioni. La comunicazione ha un grande potere: usiamola per il bene della collettività”. È quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale a proposito della campagna pubblicitaria della compagnia Tirrenia e Moby, Il nostro personale? E’ tutto italiano - Scegli chi naviga italiano.
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