Parafrasando i versi dell’Eneide di Virgilio, che decantavano la ricchezza mineraria dell’Elba, si potrebbe senz' altro affermare “Ilva [...] Insula inexhaustis Chalybum generosa ars coquinaria...”
Com'è noto il verso terminava con metallis, ma la ricchezza gastronomica dell'Elba, nei secoli terra di traffici, incontri di etnie e relative, diverse, culture materiali, è pari alla sua biodiversità e ha sfornato (alla lettera in questo caso) una varietà infinita di piatti o prodotti unici di origine meticcia. E' il caso della Schiacciunta, il tipico dolce biscottato di Poggio e Marciana, traccia ottocentesca delle migrazioni stagionali di boscaioli e carbonai provenienti dagli Appennini per il taglio del bosco.
L'antica ricetta a base di farina, strutto di maiale, limone e mandorle (o pinoli) è quella seguita dal Teatro Bistro (Via del Carmine, Portoferraio) nella preparazione e confezione artigianale della "Schiacciunta dell'Elba”. Ovviamente si accompagna alla perfezione con i passiti dell'isola, Aleatico DOCG o Moscato.
E' disponibile, oltre che presso i produttori, anche in altri negozi di prodotti tipici locali. Una già apprezzata cartolina tridimensionale che i turisti si portano via, con molto piacere, per ricordarsi del sapore delle loro vacanze.
CR