Martedi 12 febbraio sciopero dei ginecologi, ma almeno nella zona dell’Elba, nessuno si è preoccupato d’informare le future mamme che avevano appuntamento con il medico. Eppure da cinque giorni i dirigenti sapevano che quello specialista non sarebbe stato in servizio.
Lo sciopero è un diritto di tutti i lavoratori, compresi quelli della funzione pubblica, ma per questi ultimi ci sono delle norme da rispettare. La legge 83/2000, infatti, prevede un preavviso minimo di dieci giorni dallo sciopero, e stabilisce che entro i cinque giorni successivi il dirigente, valutata l'entità della riduzione del servizio e sulla base dei dati conoscitivi disponibili, dia comunicazione delle modalità di funzionamento delle prestazioni. C’è poi il buon senso che suggerisce d’informare direttamente coloro che hanno una prenotazione. Questo, però, non è stato fatto all’Isola d’Elba, creando notevoli disagi alle pazienti.
Penso alla futura mamma che ha dovuto allontanarsi dal posto di lavoro, magari accompagnata dal futuro babbo che ha preso le ferie. E cosa dire dei disagi subiti da colei che forse all’ottavo mese di gravidanza, si è messa in viaggio da Pomonte o da Cavo? Insomma, bastava che chi di competenza alzasse il telefono e informasse direttamente la paziente del rinvio di quella visita ginecologica e, magari, le comunicasse pure il giorno in cui questa poteva avere luogo!
Lorenzo Marchetti