Sono stati centinaia i ragazzi delle medie e delle superiori dell’isola d’Elba che martedì scorso hanno partecipato al ventiduesimo meeting dei diritti umani al Mandela Forum di Firenze. “Nessuno è nato per odiare” è stato il titolo dell’iniziativa, impresso sulla locandina dell’evento, tra il volto di Madiba, la nascita della Repubblica italiana annunciata dal Corriere della Sera del 1946 e i settant’anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sancita dall’Onu.
Prima del suo discorso incentrato sulla “dignità” e sulle future iniziative della Regione, tra le quali una sorta di Ius soli in netta controtendenza alle attuali linee nazionali, - staremo a vedere-, il presidente Enrico Rossi ha voluto salutare, di fronte a una platea di ottomila persone, gli studenti giunti dalle aree più lontane della Toscana, chiedendo in primis: “Ci sono i ragazzi dell’isola d’Elba?” E gli applausi e un’ovazione proveniente da uno dei settori del Palazzetto intitolato al leader sudafricano, per il quale si celebrano i cento anni della nascita, è stata la risposta alla domanda del governatore toscano.
Chi è partito da Portoferraio si è svegliato intorno alle quattro del mattino e ha messo piede nel Nelson Mandela Forum, dopo nave, pullman, una sosta gelata all’autogrill e un po’ di traffico, alle dieci e quaranta: praticamente dopo sei ore e mezza dalla sveglia; chi è partito da Marina di Campo, Marciana Marina o Patresi, addirittura dopo sette ore e mezza, da quella parte dell’isola erano già in piedi dalle tre del mattino. Perché queste informazioni? Perché è stata proprio la distanza dei luoghi rispetto all’evento ad attirare l’attenzione del giovane regista fiorentino Edoardo Zucchetti che per due giorni, in autobus, in nave, all’andata e al ritorno, nelle scuole di Marina di Campo e Porto Azzurro, ha filmato l’impresa, intervistando alunni e professori, per un docufilm, prodotto da Fondazione Sistema Toscana, che uscirà nel mese di febbraio.
«L’idea di un documentario – ha spiegato Edoardo, dopo le interviste girate in classe a Marina di Campo, tra una lezione e l’altra – nasce dalla volontà di raccontare un appuntamento arrivato ormai alla sua ventiduesima edizione». Nelle riunioni organizzative del video-documentario, Edoardo Zucchetti discuteva insieme agli altri due registi, Tobia Pescia e Maurizio Izzo, scelti come lui per costruire il mosaico di testimonianze degli studenti: «Ci siamo posti domande come “cosa fare?” o “come raccontare il meeting?”
E poi l’idea-chiave “Qual è la scuola più lontana?” E così l’Elba, la Garfagnana… abbiamo pensato alle scuole del mare e della montagna. Dovevo stare con i ragazzi elbani solo un giorno, poi, all’ultimo, sbarcato in serata, ho deciso di dormire sull’isola e di andare nelle scuole il giorno seguente». Nelle classi dell’Istituto Giusti, durante la mattinata di mercoledì, c’erano anche i due docenti di religione, Gabriella Lapucci e Massimiliano Ferrante, promotori dell’iniziativa (il cui viaggio è stato pagato agli studenti dagli uffici regionali); i due docenti hanno inoltre affrontato nelle ore di lezione diverse tematiche sui diritti umani, proiettando alla Lim il film sulla vita del leader sudafricano Nelson Mandela, incarcerato per ventisette anni, praticamente un terzo della sua esistenza, nelle celle del regime razzista dell’Apartheid.
Edoardo, che idea ti sei fatto dei ragazzi all’incontro di Firenze e nelle tue video-interviste realizzate in nave e a scuola?
«La mia personale idea è che i ragazzi vanno ascoltati molto di più, nell’insieme hanno poco da dire, nel singolo esprimono concetti che non si riescono a dire per la loro freschezza e incoscienza che è genuina e che fa bene; ti regalano una intuizione gratuitamente».
E nella mente di Edoardo è rimasto particolarmente impresso un episodio di quella giornata al Mandela: «Ho visto i ragazzi dei licei di Firenze arrivare al meeting in ritardo e mi ha fatto strano; mi ha fatto strano perché ho visto i ragazzi dell’Elba, invece, che magari si erano svegliati all’alba, arrivare prima di loro. Spero davvero che possa essere d’insegnamento per gli altri».
Tra i presenti al meeting, oltre al governatore Enrico Rossi, c’erano il sindaco di Riace Mimmo Lucano, (che avrebbe voluto e forse dovuto parlare di più), il governatore calabrese Mario Oliverio e il parroco di Vicofaro Massimo Biancalani. L’evento dell’11 dicembre, organizzato da Oxfam e Regione Toscana, avrà un seguito e si concluderà nel maggio 2019 con la “Global Walk”, la marcia globale per la pace che si terrà a Firenze e in altre decine di città del mondo.
Michele Intorcia