Nuovo appello dell'autore della bella e tormentata statua bronzea dell'Intrepido cavatore, il capoliverese-australiano Giorgio Faggioni, classe 1931. "Prossimamente sarà collocata, dalla Maggyart, nell'area del museo della miniera del Ginevro, verso Punta Calamita - dice l'artista -. Ma voglio mettere alla base del monumento, una placca di bronzo con incisi i nomi dei minatori morti sul lavoro all'Elba. Quindi chiedo aiuto a tutti per individuare queste persone dimenticate".
La storia di questa vicenda è lunga 22 anni. Il pittore e sculture è tornato nel 2016 dall'Australia, dove emigrò nel 1949, portandosi dietro, via mare, il monumento alto 1 metro e 85, da consegnare al suo paese. Gli era stato commissionato dal comune di Capoliveri 20 anni prima, ma importanti vicissitudini hanno costretto lo scultore a consegnare l'opera con tanto ritardo.
Appena arrivato Faggioni ha visto nascere controversie a Capoliveri e l'Intrepido è presto finito in un deposito della parrocchia. Non solo, la statua ha dovuto subire un esame, per verificarne il valore, coinvolgendo l'esperta del Louvre Roca Rey, che confermò l'elevato pregio, E dopo due anni di tribolazioni albane, dopo quelle australiane, l'opera è stata al fine acquistata dall'associazione Maggyart, invece che dal comune. Faggioni, 87enne insiste ora nella valorizzazione del sua statua, simbolo del lavoro millenario in miniera e nelle cave.
"Mi sto rivolgendo ai comuni, ad altri enti, alle associazioni e ringrazio lo Spi Cgil dell'isola che mi ha donato, di recente, insieme al comune di Rio, una targa premio. Indicatemi i numi dei caduti sul lavoro". Lo scultore ha pure realizzato un manifesto, intitolato "Vittime misconosciute" e lo sta distribuendo un po' ovunque. "E' giusto - dice- rendere omaggio a questi uomini. Sono dimenticati da tutti, anzi ignorati dallo Stato e dalle istituzioni. Scrivetemi alla email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonatemi al 3278683222”.