Prima della religiosa e del medico che l’hanno resa direttore della struttura alle cure palliative su tutto il territorio dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, in Costanza Galli risaltano senza attesa la schiettezza traboccante, la battuta sempre pronta e la grande volontà d’animo. Energie positive che vibrano nelle sue vicinanze, come martedì scorso, nell’auditorium dell’Istituto Giusti, dove, alla presenza delle classi di Marina di Campo, la dottoressa Galli ha ricevuto da Mirko e Maria Fiore la terza civetta di Minerva del premio Tre Api insieme alla consueta pergamena contenente la dedica di tutti gli alunni dei tre plessi scolastici. Come da rito, l’incontro si è aperto parlando della formazione culturale e professionale dell’ospite: dal Liceo Classico di Portoferraio agli studi in medicina e chirurgia all’università di Pisa, passando per le specializzazioni professionali, l’Hospice di Livorno fino all’associazionismo; Costanza Galli, infatti, oltre a occuparsi di donne, uomini e giovani che purtroppo sono in una fase terminale delle loro esistenze, si preoccupa anche dei senza tetto attraverso l'associazione onlus “La Casa” di Quercianella.
«Siate sempre dalla parte dei più deboli» ha detto con enfasi suor Costanza, verso la fine di una conferenza di due ore dove si è spaziato e parlato di tutto: dalle dipendenze dei videogame, per le quali la Galli ha parlato della volontà del governo inglese di proibire giochi come Fortnite, a questioni etiche come l’aborto, fino alla prevenzione sessuale e ai rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili come l’Aids; «Consigliatevi sempre con un genitore, un docente o rivolgetevi a sportelli d’ascolto come il Consultorio Giovani dell’Asl», ha suggerito la professionista alla giovane platea.
Sui vaccini è stata categorica: «Se qualcuno è contrario ai vaccini, che parli con me; se avete bisogno di un medico non andate su internet, andate da un medico in carne e ossa, andate da uno specialista». Sul finire, i temi della povertà, dell’immigrazione e del razzismo sono stati oggetto di confronto e discussione, in un continuo dialogo tra suor Costanza e i ragazzi durante il quale la religiosa ha sottolineato come tristemente oggi si associ: «al colore della pelle o alla provenienza un reato». Prima della chiusura del terzo incontro del Premio Tre Api, Suor Costanza Galli, la quale ha saputo condurre con grande vivacità e interesse la discussione con i ragazzi e i docenti presenti, ha fatto trasparire, come una confidenza, le difficoltà con la quali convive giornalmente: «Se non fossi stata una religiosa, una credente, forse non ce l’avrei fatta ad essere vicina a queste persone, è la speranza di un’altra vita che mi dà la forza di stare con loro».