Domenica passata è morto un grande urbanista, Giuseppe Campos Venuti di anni 93 quello che ha disegnato la Bologna degli anni 70' allora in espansione che seppe imporsi ad autostrade, quale assessore all'urbanistica del comune, per la costruzione della tangenziale alla città, senza pedaggio, primo esempio in Italia.
Seppe utilizzare al meglio la legge "167" per la formazione di quartieri popolari, nelle zone migliori della città e non confinati nelle periferie ,dotati di tutti i confort, verde, scuole parcheggi ed acquisir a prezzi agricoli tutta l'area dove sorge la "Fiera".
Partecipò giovanissimo alla resistenza; appena diciasettenne collaborò con i Servizi Segreti americani della 5° armata.
Ha insegnato a molti un nuovo modo, per gli anni 60', di porsi di fronte ai problemi del territorio e combattere la rendita fondiaria.
Ha elaborato il piano di Madrid, ha collaborato al piano di Parigi ed ha lavorato al Piano Regolatore di Roma con il sindaco Rutelli. E' stato per un solo anno Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, poichè si dimise con l'avvento di Berlusconi alla guida del Governo. Passava il proprio periodo di vacanze all'Elba, in località Fonza, dove per molto tempo radunava i propri allievi e dove organizzava incontri tra i vari intellettuali che soggiornavano nell'isola, compreso l'ex Presidente Giorgio Napolitano , l'ex Sindaco di Bologna Renato Zangheri, Gaspare Barbiellini e molti altri.
Indicato dal PCI all'amministrazione Cecchi elaborò il primo strumento urbanistico di Portoferraio, il vecchio P.d.F che previde di liberare la Via di Carpani da un traffico asfissiante mediante la una strada in varante a doppia carreggiata, per collegare via Pilade del Buono con Bivio Boni, con gli svincoli a raso, della Sghinghetta, Ponte del Brogi e Bivio Boni, primo esempio di svincoli per l'intera provincia di Livorno e probabilmente per l'intera regione. Tale strumento urbanistico fu portato ad esempio dagli amministratori regionali ed al quale avrebbero dovuto ispirarsi per contenuti e metodologia gli altri strumenti urbanistici dei comuni elbani. Ma il PCI di allora non ebbe la forza politica e la capacità, pur amministrando molti comuni, di far comprendere gli aspetti positivi di una simile programmazione del territorio, per cui negli anni successivi rinunciò ad elaborare per conto della Comunità Montana il Piano Territoriale di Coordinamento per l'Isola d'Elba.
Ha pubblicato numerosi libri tra i quali "Amministrare l'Urbanistica" tradotto in molte lingue e di cui negli anni passati l'editore ha provveduto ad una nuova ristampa. Personalmente gli sono molto grato per quanto mi ha insegnato e per il lungo rapporto di amicizia che ci ha legato.
Nedo Volpini