Marcello Camici ha pubblicato su Academia.Edu (vedi foto prima pagina) una ricerca sul risorgimento italiano e più in particolare su uno dei suoi artefici: Bettino Ricasoli.
La figura di Ricasoli, presidente e ministro dell’interno del governo di Toscana, viene analizzata e commentata attraverso lettere e documenti relativi al periodo 1859-1860, periodo dove nasce la “rivoluzione toscana” con il municipio che si fa stato.
Alcune di queste lettere sono inviate al gonfaloniere di Portoferraio dr. Squarci.
Con la riforma delle rappresentanze comunali dove viene introdotto il metodo dell’elezione, tuttora presente, in sostituzione di quello dell’estrazione, emerge la figura dello statista.
Attraverso le lettere, dispacci, indirizzi alle autorità governative rivive l’epopea del risorgimento italiano dove il popolo, uomini e donne, crede e lotta per la “causa nazionale“.
Famosa la sua lode alle donne di Toscana di cui fra pochi giorni ricorrono centosessanta anni.
“...Oggi dopo lunga vicenda di patimenti e di errori, tutti concordi e pronti ad ogni sacrificio di vita e di beni, vogliamo una patria che non sia mancipio dello straniero, e l’Italia è sorta nazione. Se a questo siamo giunti, è in gran parte opera vostra, o donne gentili; perché ogni lutto della patria ebbe le vostre lacrime, ogni atto magnanimo dei suoi figli il vostro plauso…”.
(21 marzo 1860. Lode alle donne di Toscana da Bettino Ricasoli,presidente del consiglio dei ministri e ministro dell’interno)
E’ possibile leggere o scaricare lo studio a questo link: