Mi sveglio, stamani, con la notizia del primo caso di positività al Sars-cov-2 all'Elba.
Nel mio comune di residenza, tra l'altro.
A pochissimi chilometri da dove vive mamma, che quest'anno ne fa sessanta.
Statisticamente e scientificamente impossibile che il virus non attraversasse il mare, è stato individuato per la prima volta a Rio, in una persona che il mare pare non lo attraversasse da parecchio.
Ci sono tanti aspetti della "questione Elba" che, una volta passata la buriana, qualcuno dovrà rianalizzare, ma vorrei porgere un invito a tutti quelli che in questa storia sono stati, sono o saranno coinvolti a vario titolo.
Parlate solo con cognizione di causa.
Non è questo il momento di aprire la bocca a casaccio.
Leggo qua sopra di gente che propone conferenze stampa tutti i giorni alle 18 solo per l'Elba. Di mandare centinaia di mail per intasare le caselle dei comuni (?), della Protezione civile (??), dell'ospedale elbano (???) per pretendere aggiormenti giornalieri sui contagi.
Non credete forse che PC, istituzioni e personale sanitario abbiano cose più importanti da fare in questo momento che rispondere alla vostre mail?
Sarei curiosa di sapere, inoltre, a cosa vi sarebbe utile conoscere quotidianamente il numero di casi in ogni comune tramite conferenza stampa giornaliera dei vari sindaci: cambiereste i vostri comportamenti a seconda del bilancio? No di certo. Dovete stare a casa, non alimentare la caccia all'untore.
C'è un servizio con il quale, come sanitari, ci interfacciamo giornalmente e che ha le competenze per poter indagare sulla rete dei contatti di ogni contagio, sulla base di nozioni scientifiche. È il servizio di sorveglianza dell'igiene Pubblica.
Sta a loro conoscere i nomi dei contagiati e proteggerli, non a voi.
La scienza non è democratica, neanche in tempo di crisi.
Smettetela di creare allarmismi inutili e ansia sociale nelle persone che non sono abituate a gestirne le conseguenze.
In America, ai primi contagi hanno svaligiato sì i supermercati, ma non di generi alimentari: hanno acquistato armi in massa.
Credete che la maggior parte della gente lo abbia fatto perché convinta di poter uccidere il virus a fucilate?
Leggo sui social di gente che propone tamponi nasofaringei a tappeto a tutti gli isolani.
Lo sapete quanti casi giornalmente vengono riportati di tamponi negativi, che si positivizzano magari al terzo esame? O che non si positivizzano mai, pure a pazienti con conclamata patologia polmonare da Covid19, perché il virus è già nelle basse vie aeree, o nel parenchima, mentre il tampone prende in esame solo le alte vie?
Il tampone è una fotografia del momento, un punto zero, ogni volta che uscite di casa e incontrate altre persone, fosse anche solo per fare la spesa, esiste la possibilità che il virus venga contratto. Che facciamo allora, 30 mila tamponi, a tutti, due volte a settimana?
Mantenete la distanza di sicurezza. Il virus non mette le ali della Redbull, da una persona all'altra viaggia tramite goccioline (parlare, tossire, starnutire) oppure tramite contatto fisico. Uscite solo quando necessario. State a casa.
E smettetela di trasmettere il panico. Se avete qualche dubbio o l'ansia vi divora, invece di aprire Facebook alzate il telefono e chiamate i numeri preposti per gli sportelli psicologici o per le linee telefoniche informative.
A voi che non fate altro che scrivere, scrivere, scrivere da quando stamani è stata pubblicata la notizia.
Che sta per scatenarsi l'inferno, che diventeremo "l'isola che non c'è", che "moriremo tutti". A voi: fatela finita.
Non siete d'aiuto a nessuno, neanche a voi stessi.
Lo dico da operatore sanitario al quale è cambiata totalmente la vita lavorativa, lo dico da figlia, da elbana, da possibile paziente.
La paura e il panico non vi renderanno più facile affrontare questa situazione complessa. Ci vuole forza, ci vuole coraggio. Non sarà una passeggiata per l'isola, ma lasciate lavorare chi deve, può e SA farlo. In silenzio.
Attenetevi a ciò che vi viene richiesto dagli esperti, state a casa e fatela finita di scrivere a casaccio sui social.
"Little shaking babies and drunkards seem to all agree /
once the show gets started it's bound to be a sight to see."
Perla Azzurra Buonaccorsi