Una speciale pubblicazione per raccogliere la testimonianza di come bambine e bambini, ragazze e ragazzi vivono e interpretano questa difficile situazione di paura del contagio e della malattia, di privazione della libertà personale e di forte limitazione del confronto sociale. Dopo il docufilm, nell'ambito del progetto 'Il Coronavirus con gli occhi dei bambini', lanciato appena qualche giorno fa dalla Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi presenta la pubblicazione 'Il cielo in una casa', una raccolta di scritti, disegni e immagini del “sentire e del tradurre” la vita al tempo del Covid-19.
“La testimonianza di bambine e bambini, ragazze e ragazzi servirà a ricucire il domani. Ognuna delle loro voci non può essere perduta ma raccolta in uno spazio dedicato a memoria di questo difficile momento. Ascoltare il loro sentire sarà occasione di crescita e di educazione per tutti e per la vita che verrà” spiega Camilla Bianchi.
Sul sito ufficiale della Garante (http://www.consiglio.regione.toscana.it/garante-infanzia/default.aspx), benché ancora in costruzione, e sulle pagine del Consiglio regionale della Toscana (http://www.consiglio.regione.toscana.it/default), sono pubblicati regolamento e liberatoria che i genitori dovranno compilare per la partecipazione dei propri figli. Ogni materiale dovrà essere inviato alla casella di posta appositamente dedicata Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 26 aprile prossimo.
Il cielo in una casa segue e integra, nell'ambito del progetto già in evoluzione 'll Coronavirus con gli occhi dei bambini (http://www.consiglio.regione.toscana.it/ufficio-stampa/comunicati/comunicati_view?idc=&id=28585), il docufilm di videointerviste fatte direttamente dalla Garante che grazie alla collaborazione di un professionista dell'immagine e della regia daranno luogo ad un vero e proprio reportage.
Entrambe le inziative hanno il fine comune di non disperdere la memoria di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, ma anzi di raccoglierla e di imparare a tradurla in un futuro che possa essere migliore. “Questa esperienza involge drammaticamente tutti noi. Comprendere quanto profondamente possa aver toccato i nostri figli e lasciare traccia del loro sentire servirà a tutti noi per ricomporre insieme, con occhi nuovi, il domani che verrà”.