Ha ricordato Marzabotto, la Resistenza degli elbani, i 4500 innocenti uccisi dal fascismo in Toscana; una dittatura colpevole di aver sopito le coscienze di molti, ma non quella di certi anarchici, socialisti, comunisti, cattolici che si opposero con vigore all'oppressione, alla mancanza di libertà e ha ricordato anche un Sandro Pertini “elbano”, un emblema della democrazia e della Costituzione che ha dato la possibilità a tutti gli italiani di avere una nuova vita. Lo ha fatto Roberto Peria, sindaco di Portoferraio, in un discorso di commemorazione del 25 aprile , giorno della liberazione, in piazza della Repubblica davanti al monumento ai caduti dello scultore fiorentino Corrado Feroci, e al fianco del sindaco la Filarmonica Pietri diretta dal maestro Bacigalupi, intenta a suonare anche “Bella ciao” , oltre l'inno d'Italia e altri pezzi in tema.
“Ringrazio questi giovani del consiglio comunale dei ragazzi della scuola media Pascoli, intervenuti– ha detto il primo cittadino, davanti alle autorità militari, religiose e civili e a tanta gente comune- sono la nostra speranza per il futuro i giovani, spero siano in grado di creare una nuova unità e la pace per il nostro paese. Non seguite il nostro esempio, la nostra generazione ha fatto molti errori. Dobbiamo ricordare gli errori del passato, devono sapere le nuove leve perché non accadano più tragici fatti. C'è bisogno di una nuova unità, come quella che portò oltre 500 Costituenti, di ideologie del tutto diverse, a creare la Carta Costituzionale, una delle più belle del mondo. Insegniamola costantemente ai ragazzi, facciamola capire in ogni suo articolo. E come non ricordare Sandro Pertini partigiano e antifascista, che poi sarebbe diventato presidente della Repubblica, dopo essere stato qui a Portoferraio, in galera sotto il fascismo. Il regime lo privò della libertà per lunghi anni. Fu recluso politico alla torre medicea della Linguella, nel 1933, mentre era detenuto a Pianosa, e fu condotto nella nostra città per subire un processo ingiusto. I partigiani come lui e tanta gente comune, hanno dato la vita per riconquistare la libertà. Fa particolare impressione la frase contenuta nella canzone “Bella ciao” dove si dice “se io muoio da partigiano tu mi devi seppellir”, perché i fascisti non davano una regolare sepoltura ai loro oppositori uccisi”. E quindi la manifestazione si è conclusa tra gli applausi, dopo che anche Angelo, in rappresentanza dei ragazzi, aveva parlato dell'importanza dell'articolo 11 della Costituzione che dice di come l'Italia ripudi la guerra, puntando ad un mondo di pace . In precedenza Don Gallo aveva tenuto la messa solenne alla chiesa della Misericordia e sotto un sole cocente, che fa sperare bene per una stagione migliore, l'assemblea cittadina si è sciolta con il sindaco pronto a ringraziare con calorose strette di mano buona parte dei partecipanti, a partire dal picchetto d'onore militare della Marina.