Il Premio Letterario La Tore Isola d’Elba, che è stato sospeso lo scorso anno per l’emergenza Covid, tornerà in una doppia serata: il 24 luglio 2021 per la cerimonia di consegna del premio a Pietrangelo Buttafuoco e in una data prossima a questa (potrebbe essere la domenica appena dopo) ma ancora da stabilire: sarà difatti premiato sia il vincitore 2020 sia il vincitore della edizione 2021.
A tal proposito il Comitato Promotore ha chiesto al maestro Luciano Regoli di realizzare il premio della nuova edizione. Luciano Regoli è nato a Terni nel 1949. Ha frequentato la facoltà di architettura e la scuola libera del nudo all'Accademia di Belle Arti di Roma. Inizia l'attività artistica sotto la guida del pittore P.O. Gionfra, allievo a sua volta di uno dei piu' significativi artisti a cavallo del secolo: Carlo Siviero. Espone dal 1975 in Italia e all'Estero. Nel 1978 è a San Paulo del Brasile; nel 1979 a Sheffield; nel 1980 è ospite delle grandi famiglie svizzere per una serie di ritratti. In Italia esegue ritratti per la nobiltà fiorentina, romana e a personaggi romani. Nel 1981 il ritratto del filosofo U.G. Krisnamurti e nel 1982 il Presidente Egiziano Hosny Mubarak, commissionato dall'Ambasciata Egiziana a Roma; nel 1987 e 1988 è a piu' riprese in Svizzera per ritratti in Pittura e scultura. Ancora nel 1987 in Arizona, negli Stati Uniti, esegue una serie di ritratti e, in occasione di questo viaggio, viene girato il documentario in 16 mm "Arizona "88" (appunti di un ritrattista in viaggio)" di Paolo Mercadini. Dal 1992 riprende l'attività espositiva. Vive e lavora all'Isola d'Elba.
Leggiamo di lui su una autorevole testata una nota di Enrico Crispolti : (…) Luciano Regoli ha una convinzione precisa: che della pittura come mezzo di espressione/comunicazione sia più che mai necessario preservare (come effettiva trasmissione di sapere) tutta la specifica ricchezza tradizionale. Un patrimonio che per molti aspetti rischia infatti di andare perduto; un patrimonio che non è di ideologie estetiche, beninteso, ma di esperienza sul campo; di capacità di far dire di più, e in termini maggiormente flessibili, al mezzo pittorico in quanto tale (in implicita dialettica con altri mezzi attuali di comunicazione visiva). E ancora: (Regoli n.d.r. ) cerca la propria "occasione di pittura" nei ritratti (è fra i più abili e soddisfacenti ritrattisti in circolazione: lo fu negli oscuri maturi anni inglesi anche Schwitters), ritratti in genere ambientati, nelle nature morte, pure in genere ambientate e fatte di molti oggetti, e nei paesaggi (di Roma, dell'Elba, dove vive, della campagna). Lo interessa cioè il fatto pittorico in quanto tale o meglio una trascrizione pittorica intimamente lirica, tonale, del rapporto emotivo con il "vero", che vuole raccontare nella misura in cui gli si offre appunto come pretesto di pittura, di pura pittura. Il suo è un tonalismo non timbrico, ma naturalmente giocato sul presupposto lumino- so degli accorti e sottili passaggi di neutri. E questo tonalismo è al servizio di una disposizione sostanzialmente contemplativa, estraendosi dal tempo nella sua aggressiva storicità "ad diem" e disponendosi invece nel tempo fermo del puro lirismo di dialogo appunto sostanzialmente contemplativo. Solo questo infatti garantisce a Regoli la realizzazione di una situazione di piena pittura, che è dunque il suo vero effettivo interesse primario. Il nodo culturale sul quale si fonda linguisticamente tale sua fiducia nella pittura è remoto: Morelli e il primo Mancini, in particolare, con qualche scarto verso Sargent, forse, e discendendo fino a Bartoli (non le allucinate asprezze di un Freud). A suo modo neoumanistica, il tratto d'attualità più evidente della sua pittura, è nella certezza del dato rappresentativo, pacato e totale.
L’anima artistica del Maestro Regoli si unisce, secondo quella poliedricità e quell’eclettismo tipici del nostro premio, a quella musicale ed ai massimi livelli. Padre tra i grandi del rock progressive italiano ha avuto una folgorante carriera musicale con il gruppo RRR (Raccomandata Ricevuta di Ritorno) secondo la moda dell’epoca (parliamo dei mitici anni settanta) di usare acronimi, nel caso di specie ad esempio i celebri PFM (Premiata Forneria Marconi) o BMS (Banco del Mutuo Soccorso) e non stiamo parlando di un autore di serie B. Tutt’altro. Lavorò coi più grandi del periodo, ossia ad esempio quel Claudio Simonetti dei Goblin (per intendersi gli autori della colonna sonora di Profondo Rosso di Dario Argento) o musicisti del calibro dei Supertramp. Regoli ha lasciato un segno tangibile eccome nella storia della musica contemporanea e prova ne è sia il ‘Live all’Elba’ di qualche anno fa sia l’ultimo suo lavoro il ‘Pittore volante’, dove sonorità e uso della voce del nostro rimandano forse agli Area e ai Perigeo, come al primo Camisasca de ‘La finestra dentro’, ma con uno stile e una poesia nei testi unici. Ascoltare per credere. Non si esclude un possibile omaggio anche musicale oltre che artistico al vincitore durante la serata. Insomma, un artista a tutto tondo che potrà arricchire senza tema di smentita quella fama che precede il nostro premio, ossia quella di essere anticonvenzionale e alla ricerca di contaminazione tra arti e culture, sempre nel rispetto delle aspirazioni e delle forme espressive di ciascuno.
Jacopo Bononi-Franco Semeraro
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