Leggendo il dibattito intercorso tra il Consigliere Roberto Marini e l'Assessore Jessica Muti sulla stampa locale on line e sentendoci coinvolti personalmente, è nostro dovere dare qualche piccolo chiarimento riguardo allo spettacolo Unicef in questione.
Premesso che non è intenzione della scuola dare adito a battibecchi politici, dobbiamo confermare la veridicità dell'intervento di Marini quando, in un suo articolo, fa riferimento alla “mancata concessione di spazi e contributi ad una scuola di Portoferraio”, nello specifico la Scuola Primaria di San Rocco dove i sottoscritti insegnano e portano avanti da 6 anni un progetto a favore dell'Unicef, peraltro propostoci all'inizio proprio dal Comune di Portoferraio.
Forse “mancata concessione“ è un'espressione troppo forte, forse bastava che il Consigliere dicesse “impossibilità a collaborare con la scuola”. I motivi di questa impossibilità non ci interessano (e parliamo a nome di tutti i colleghi di San Rocco), non sono di nostra competenza, fatto sta che in data 28/02/2013 viene da noi inoltrata richiesta di un “PALCO ESTERNO” (fronte mare, come nella precedente manifestazione Unicef) per il giorno 7 giugno 2013. Notare bene che si fa riferimento alla precedente manifestazione, quindi l'Ass. Muti sapeva bene che palco era stato usato all'epoca e quante persone parteciparono alla manifestazione, dato che fu proprio lei stessa a seguirci in questa “impresa”.
Il giorno 04/06/2013 (3 giorni prima dell'evento) riceviamo un fax con oggetto “Recita di fine anno scolastico” (che poi il termine “recita” non sarebbe neanche appropriato dato che si tratta di uno spettacolo musicale) e sul quale si legge: “Con riferimento alle problematiche segnalate in relazione all'oggetto sono a confermare la disponibilità dell'Amministrazione ad individuare un sito idoneo per l'istallazione di un palco alternativo alla tensostruttura delle Ghiaie, qualora la capienza di quest'ultima sia insufficiente per la necessità del caso. L'Amministrazione non può, per limiti di bilancio, farsi carico del trasporto e dell'allestimento audio e luci del palco, né del suo montaggio, che deve essere a norma di legge e conseguentemente certificato....”
Questo ci lascia naturalmente perplessi e non riusciamo a capire bene come dobbiamo muoverci dato che i bambini sono pronti ad esibirsi, il sito si può trovare, il palco anche, ma...le spese ? Chi le paga?
Il fax continua così: “ Si conferma come soluzione alternativa anche la possibilità di utilizzare la tensostruttura per una eventuale replica”. Soluzione piuttosto infelice dato il coinvolgimento del cospicuo numero di alunni(200), della Filarmonica e del corpo insegnante. E poi sarebbe necessario ugualmente un impianto di amplificazione che, con questa soluzione, andrebbe pagato due volte. Non dimentichiamoci inoltre che per ogni struttura c'è un tetto massimo di capienza che regolamenta la sicurezza. Facendo un conto approssimativo, i ragazzi sono 200, ognuno di loro avrà due genitori, qualche fratello, qualche nonno, degli amici e poi, essendo questa una manifestazione a scopo di beneficenza patrocinata dal Comune, porterà anche spettatori di altro genere. Il totale si dovrebbe aggirare sulle 800/1000 persone.
A questo punto chiediamo aiuto ad alcuni genitori, tra i quali il Consigliere Adalberto Bertucci, padre di un alunno della scuola, troviamo un palco in prestito in un altro comune e uno sponsor che paga il service. Ma il palco deve essere trasportato con un mezzo idoneo che il comune naturalmente non può pagare e allora ci viene consigliato un tam tam tra genitori per mettere in moto una catena di volontari che abbiano anche i mezzi adeguati. Non dimentichiamo che tutto questo accade il giorno 4 giugno, a ben due giorni e mezzo dallo spettacolo. Veramente poco il tempo a disposizione. Ci arrendiamo.
Ma è possibile che dal giorno 28-02-2013 al giorno 04-06-2013 non si sia potuta trovare una soluzione al caso, un aggiustamento adeguato e mostrare di voler collaborare davvero con la scuola e con i bisogni dei nostri ragazzi e di chi vi opera con impegno per la loro crescita, visto che le risorse a nostra disposizione ormai sono ridotte a zero?
Troviamo ottima l'idea “dell'aiuto reciproco”, coinvolgendo anche i genitori che per onestà, dobbiamo dire, sono sempre molto disponibili ad ogni nostra richiesta di aiuto
Magari averlo saputo un po' di tempo prima,,,ci si poteva organizzare! Volevamo anche sottolineare che i “privilegi di pochi”, come li definisce l'Ass. Muti, nella scuola non esistono e che forse per capire bene ci si dovrebbe addentrare un po' di più nella vita scolastica.