Una delle prime volte che affrontavo in macchina, un po' timorosa, le curve della "Costarella", dissi a mia figlia: "La Costarella per me, è la prova dell'esistenza di Dio".
Scendi tra i castagni, ne senti l'odore, a Giugno sembra un sapore, poi un'altra curva e ti trovi davanti l'Enfola, silenziosa, che ti aspetta.
C'è una colonia di gatti selvatici, di tutti i colori, un po' spelacchiati e malconci, li ho visti un giorno che sono scesa a piedi.
Innumerevoli fiori, calle bianche elegantissime lungo l'acqua di un torrentello, una madonna con il bambino mi ha ricordato la faccia di una donna che conosco molto bene...
Quest'inverno, il mio primo inverno qui all'Elba, scendendo da Marciana ho trovato la strada sbarrata da un muflone: era zoppo e non riusciva a risalire, aveva grandi corna arrotolate, mi ha guardato a lungo con i suoi occhi da vecchio: non ho avuto paura!
Una altra volta in macchina a Settembre, di mattina presto, ho visto, sul filo della luce che taglia in due la valle, centinaia di rondini in partenza, erano così piccole ma così unite per affrontare il lungo viaggio!
Poi all'improvviso superato il cartello di Marciana a destra sulla collina di S. Bianco, accade qualcosa ad annebbiarmi la vista: "CEMENTO, TANTO CEMENTO, ruspe, costruzione di ecomostri inutili che distruggeranno per sempre l'immagine che ognuno di noi ha nel cuore della "Costarella".
Chiara Scalabrini
P.S. Invito chiunque ne ha voglia a raccontare la sua piccola storia sulla "Costarella" ed inviarla a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.