Tranne rare eccezioni, come lo spaventato cinghiale sorpreso a spasso per le strade di Portoferraio, le orde di ungulati, mufloni in testa, abbandonano gli invernali pascoli cittadini e borghigiani e si rintanano d’estate nel più profondo dei boschi e delle macchie, perché terrorizzati dalle chiassose masse di vacanzieri che ingombrano ogni angolo dell’isola.
Restano, però, sparsi dentro gli abitati i loro effluvi selvaggi che sfuggono ai nasi degli umani, ma non tradiscono l’olfatto sensibile dei cani, quasi impazziti nel fiutarne le tracce.
Ne arrivano di tutte le taglie e di tutte le razze, da ogni città e regione, al seguito di padroni non tutti in sintonia esemplare con le regole del vivere in comune.
In barba alla legge e alle disposizioni municipali, assistono indifferenti alle lordure che seminano i loro “cari amici”. Un atto di inciviltà che sporca le bellezze elbane e incrina l’immagine dell’ospitalità turistica.
Altrove sono state organizzate delle task force dalla polizia locale che qui è troppo indaffarata ad accanirsi con gli automobilisti che tardino di un minuto il rispetto della sosta oraria a pagamento. Peraltro, è risaputo che i Comuni, a corto di quattrini, cercano di fare cassa con le contravvenzioni.
Tuttavia, alcune contromisure potrebbero essere prese ugualmente e anche con profitto.
Se è quasi impossibile cogliere sul fatto il momento dell’abbandono delle cacche da parte degli sporcaccioni per colpirli con multe salate (anche fino a 500 euro), basta rileggersi la legge che prevede pesanti sanzioni anche per chi passeggia con il cane senza la scorta obbligatoria di paletta, guanti e bustina di plastica per la raccolta dei lasciti.
E poi fra i tanti manifesti murali che annunciano feste, folk e concerti per rallegrare l’accoglienza dei tanti ospiti estivi, potrebbero essere riservati spazi pubblici per la diffusione di proclami e moniti sulla pesantezza delle sanzioni, alfine di richiamare gli interessati alle loro responsabilità verso gli altri e verso i loro stessi amati animali.
Infine, per soccorrere le malcapitate vittime delle sorpresine stradali e degli olezzi sotto le finestre (il paesino di Poggio ne è ammorbato!), andrebbe promossa una distribuzione gratuita dell’attrezzatura per allargare il campo degli interventi di rimozione, sia pure di malgrado, sollecitati dalla necessità di sopravvivere al malcostume del prossimo.