In riferimento all’articolo apparso su queste colonne occorre precisare che gli Eventi Culturali che promuoviamo sono stati sempre caretterizzati dalla massima trasparenza e correttezza verso le Istituzioni. Nel caso del ‘Premio La Tore’ esso nasce nel 2005 per volontà dei signori Franco e Lucia Semeraro che poi insieme al sottoscritto hanno fatto dell’evento un ‘upgrade’ nel 2008, dotando il premio di uno statuto, un comitato scientifico e d’Onore, nonché da allora arricchendolo di cene istituzionali e accoglienza degli Ospiti. Il tutto a carico dell’Hotel Gabbiano Azzurro, eccetto il palco, metà dei costi del materiale stampa esclusa la loro distribuzione e da tre anni anche la cena istituzionale, oltre che l’aperitivo di benvenuto per i vincitori. Lo stesso per il ‘Premio Strega all’Elba’ che, negli anni fine novanta inizio duemila, erano stati promossi dalla compianta Anna Maria Rimoaldi e poi grazie alla intercessione dell’amico Franco sono stati ripresi con le caratteristiche organizzative e finanziarie di cui sopra.
Lo stesso dicasi per l’evento fuori programma con il nostro vincitore del 2014 l’amico Massimo Nava, che è stato il primo quest’anno dei tre promossi a partire da metà luglio. La vertenza che la minoranza marinese vorrebbe appianare si basa su un fatto preciso: tre anni fa, credo, dopo che i rapporti tra la signora titolare della libreria e i Semeraro erano già un pò incrinati per loro faccende, io andai bel bello a fare visita alla signora in Libreria, secondo quello che la correttezza istituzionale e le buone maniere richiedono. Da poco era uscito un pezzo su ‘Il Tirreno’ nel quale scientemente avevo escluso la stessa libreria perché non vi era stato alcun accordo ancora raggiunto, quindi a tutela semmai della signora. In quella occasione mi fu sbattuto nel senso letterale di lanciato sui giornali esposti la copia del Tirreno in questione, dicendomi che non era questo il modo di iniziare una collaborazione. La conversazione evidentemente non aveva motivo di proseguire, anche per il tono aggressivo della interlocutrice, quindi mi congedai dicendole che era meglio lasciar perdere. Da allora abbiamo promosso le iniziative di cui sopra con la Libreria Stregata di Portoferraio che ringrazio e approfitto di salutare nelle persone dei titolari: gente in gamba e affabile. Con l’apertura, tardiva temporalmente, ma assolutamente apprezzabile della nuova libreria Libri in Piazza ho pensato, con Franco e Lucia, di iniziare con loro una proficua collaborazione che i modi, la preparazione e la disponibilità gioiosa della signora Brenda, attenta e scrupolosa libraia parmense, hanno fino ad ora reso oltremodo piacevole.
Il nostro comune intento è quello di fare promozione culturale nella cittadina di Raffaello Brignetti, di Manrico Murzi e di Noemi e Emerico Giachery per citare solo alcuni illustri concittadini a me cari. Non entro del merito delle espressioni puerili e scenograficamente indegne della cittadina di cui parlo, perfino nello stile grafico, apparse in questi anni, quelle sì incomprensibile boomerang culturale per la Marina, né tanto meno ritengo che sia diritto di chicchessià pensare di imporre incontri e chiarimenti a chi privatamente, ossia per proprio ingegno e con proprie risorse finaziarie in gran parte, porta avanti da un trentennio il suddetto tentativo di promozione. Fa bene invece la corrente amministrazione a segnare il proprio percorso con fermezza e tempra e poi si sa chi governa, finito il periodo della luna di miele, è normale che sia oggetto di critiche, anche feroci, ma le stesse devono essere sempre frutto di un atteggiamento dettato dalla buona fede e non in modo strumentale, coinvolgendo chi, senza alcuna appartenenza politica come me, da sempre, si impegna in questo senso per Marciana Marina.
Se ci sarà un chiarimento dovrà partire da delle scuse e poi vedremo il da farsi, perché il nostro spirito, intendo mio di chi promuove con me per afflato culturale, queste iniaziative è stato sempre e solo improntato alla collaborazione e alla disposizione verso l’altro: ma a tutto c’è un limite.
Scrisse un grande poeta del nostro tempo: “Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o meglio classista – è un possesso e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso” (Pier Paolo Pasolini), ma possedere senza donare è inutile. Per questo invito a fare ciò che noi, senza falsa modestia, facciamo da sempre: doniamo alla nostra cittadina l’occasione, anche con la fermezza, di essere degna di sé, della sua storia e dei suoi illustri concittadini.
Jacopo Bononi- Presidente del Premio La Tore Isola d’Elba