Lunedì 6 Gennaio, in occasione dell’inaugurazione della mostra di Chiara Rampini, Il Libraio di Calata Mazzini ha offerto ad un folto pubblico una serata di musica, arte e letteratura. Anche in questo caso l’evento ha cercato di coinvolgere più discipline per incontrare l’interesse di un numero sempre più alto di partecipanti e ha ospitato Andrea Puddu e Andrea Mosso con un piccolo concerto acustico.
Si tratta della prima mostra della pittrice capoliverese che dipinge dall’età di dodici anni e definisce il suo rapporto con l’arte “terapeutico” poiché le permette di esternare ciò che porta dentro. In particolar modo Chiara si è da sempre cimentata nel genere del ritratto in quanto da lei ritenuto il mezzo più efficace per cogliere, attraverso effimere espressioni, le specificità che ogni singolo individuo presenta. Dalle pennellate di acrilico tracciate sulla tela prendono, così, vita immagini dedicate ad alcuni dei protagonisti del panorama culturale italiano, colti nelle espressioni che maggiormente li caratterizzano: dal sorriso solare di Roberto Benigni, passando per lo sguardo serio e misterioso di Roberto Saviano e dagli occhi sfuggenti di Gino Strada, la Rampini riesce a restituire il bagaglio di esperienze che questi personaggi ci hanno trasmesso con le loro attività. Sorprendente il fatto che l’artista riesca a donare la giusta autorevolezza ad ogni protagonista, senza correre il rischio di cadere in una dimensione caricaturale.
La tavolozza scelta da Chiara è caratterizzata da tinte accese, quasi di derivazione espressionista e i colori sono accostati in modo da creare contrasti netti che colpiscono l’occhio di chi osserva, riportando talvolta la mente ad alcuni esempi appartenenti alla corrente divisionista, importante capitolo della storia dell’arte italiana. Tra le altre suggestioni non si può, infine, non prendere in considerazione il protagonista della Pop Art Andy Warhol che negli anni Sessanta propone una galleria di personaggi-icona della storia americana.
Solo attraverso persone molto note si può apprezzare appieno l’abilità di Chiara nell’eseguire ritratti: la pittrice parte da fotografie scelte in base all’intensità delle espressioni, prediligendo quelle che presentano netti contrasti di luce-ombra.
Interessanti risultano anche gli sfondi che incorniciano le figure: quasi in tutti i casi la Rampini lascia “sgocciolare” il colore creando un effetto originale e personale, segno della volontà di svincolare il genere del ritratto da una tradizione alla quale è ancora fortemente ancorato.
Fino al 19 Gennaio all’interno de Il Libraio si potranno, dunque, ammirare questi curiosi dipinti, accompagnati da alcune informazioni inerenti alla biografia di ogni singolo personaggio e, ovviamente, alle opere letterarie che ognuno di essi ci ha regalato nel corso della propria attività.