In occasione della Giornata della Memoria il Comune di Portoferraio ha voluto programmare la proiezione di un film uscito lo scorso 16 gennaio che affronta il tema del “dopo Shoah” dove il desiderio di comunicare l’esperienza vissuta si scontra con la ferrea volontà di chi invece vuole dimenticare.
Roberto Faenza crea raffigura un mondo estetico affabulante e fiabesco, con un messaggio di grande speranza .
Anita è appena sedicenne quando esce da Auschwitz e va incontro a un nuovo mondo piena di entusiasmo. Presto si troverà al centro di una burrascosa storia d’amore, che diventerà per lei occasione di ribellione e rinascita. Il film è tratto dal romanzo di Edith Bruck "Quanta stella c'è nel cielo".
Anita B. è tratto dal romanzo semiautobiografico “Quanta stella c'è nel cielo” di Edith Bruck, che co-firma la sceneggiatura della trasposizione cinematografica di Roberto Faenza. Il titolo del libro era tratto dal primo verso di una ballata triste del grande poeta ungherese Sandor Petofi, parole che la giovanissima protagonista porta con sé insieme al ricordo lacerante dei campi di sterminio da cui è sopravvissuta. Anita fugge da un orfanotrofio per andare a vivere da una zia, Monika, e accompagnata dal cognato Eli attraversa la Cecoslovacchia. Il giovane uomo è attratto dalla bellezza di Anita e cinicamente, sistematicamente, la insidia. Intorno a loro, una moltitudine umana alla ricerca di una nuova vita.
Faenza: “Quanta stella c'è nel cielo” è un romanzo dal forte impatto emotivo. "Mi ha fatto piangere. Ma oltre all'emozione, mi ha colpito la constatazione che il dopo-Shoah è stato poco o nulla trattato dal cinema. La storia di questa ragazzina che esce da Auschwitz e va incontro alla vita mi ha intrigato. Cosa aveva in testa, verso quali lidi cercava di approdare, in che modo andava verso il mondo. E l'unicità della storia è nel fatto che lei incontra un mondo ostile rispetto a quello che ha passato, e non può parlarne che con un bimbo di un anno che non può comprenderla. Gli adulti, la zia che la ospita, il ragazzo di cui è innamorata non vogliono sentire parlare del passato. C'è il forte bisogno di dimenticare che non è solo tipico di quel periodo ma avviene ogni volta che c'è un trauma doloroso e duro. Lei invece non vuole dimenticare, vuole ricordare quello che ha passato e affermare se stessa".
Anita non vuole dimenticare, è un personaggio pieno di forza.
"Chi riesce a sopravvivere ai campi di concentramento deve essere molto forte. Anita ha dentro di sé una forza che molti di quelli che incontra non hanno. La determinazione chi ha sfiorato la morte e quando entra nel girone della vita ha un atteggiamento entusiasta. Alla fine lei riesce a passare sopra l'incapacità di capire di chi la circonda".
CINEMA LIONELLO SANTI- CENTRO DE LAUGIER- PORTOFERRAIO
SABATO 17.30 E 21.15
DOMENICA 17.30 E 21.15
INGRESSO UNICO RIDOTTO € 4.00 – IN COLLABORAZIONE CON ASSESSORATO PER LA CULTURA - COMUNE DI PORTOFERRAIO