Analisi dello stato di salute sabato scorso al De Laugier: sull'isola: nonostante le note carenze gli elbani vivono più a lungo grazie allo stile di vita. In quell'occasione Eugenio Porfido, dirigente generale dell'Asl 6, ha fornito certezze sul futuro dell'ospedale. "Potenzieremo l'ortopedia, con altri specialisti, e quindi maggiori chance di interventi chirurgici. Realizzeremo un nuovo ascensore e garantirò il rispetto degli accordi presi dai sindaci elbani con la Regione Toscana, per il progetto sanità dell'Elba". L'intervento del medico bergamasco, già anestesista e docente ora manager, è stato suscitato, oltre che dai dati dello studio di Terracini e Bianchi, epidemiologi volontari, dal discorso del sindaco di Portoferraio Peria. "Signori- ha detto- qui se non vanno le navi, se non può decollare l'elicottero, una persona in crisi muore. Noi vogliamo un ospedale più specializzato, con un team di anestesisti per l'emergenza-urgenza, sappiamo che per ictus e infarto si deve agire in tempi brevi. Eccessi di ricoveri? Sarà perché non esiste un efficiente servizio sanitario nel territorio. Favoriamo la medicina di prossimità e la stabilità dei medici sull'isola". Parole sante, visti i grandi applausi dei 150 intervenuti, secondo il dato fornito da Massimo Puccini, suscitatore dell'iniziativa di studio, appoggiata da Lions, Misericordia e altri sponsor. Ed ecco che Porfido è sceso in campo, anche come igienista e specializzato in statistica sanitaria: "I dati studiati interessanti, ma sono numeri piccoli, poco significativi. Va ripetuta periodicamente l'indagine e così vediamo il perché degli eccessi di ricovero, dell'uso dei farmaci, degli accessi al pronto soccorso. Puntiamo sulla prevenzione quotidiana, coinvolgendo la collettività. Se viviamo bene evitiamo le malattie". Poi ha colpito dicendo: "Attenzione agli ospedali: sono luoghi pericolosi. Meglio evitarli per motivi igienici". Specificando che anche suo figlio ricoverato si è preso un'altra malattia. Quindi un match bonario con Campitelli dei Comitali sanità riuniti, il quale ha fatto presente come l'acqua del rubinetto degli elbani conteneva arsenico, boro e mercurio. Un altro "scontro" co un ex collega, Mario Mellini, 80 enne pensionato cardiologo, riese, per 30 anni a fare interventi sul cuore: "L'infarto è la prima causa di morte, un fatto di dieta, gli eschimesi
che mangiano quasi solo pesce non ne soffrono. Importate in un infartuato è agire nella prima ora. Ci vuole qui assistenza immediata, e figuriamoci che stress subisce una persona in crisi che deve attendere un elicottero per tentare di essere salvato". Porfido ha interrotto il cardiologo per precisare che "A Portoferraio si può stare tranquilli perché si tratta l'infartuato con la Fibrinolisi che risolve la situazione. Io che sono un soggetto a rischio per età e perché fumo, vivrei senza problemi all'Elba". Mellini ha dissentito da tale tesi. E rimane senza risposte il caso negativo detto dal sindaco: senza nave, senza elicottero, come risolvere una emergenza?