Lo confesso. Non sono del tutto sicuro che il famoso polpo uscito dalle acque elbane sia nato proprio il 21 marzo, come attestato dal certificato di nascita pressoché ufficiale prodotto dal comune di Marina di Campo nella festa di sei mesi più tardi. Del resto come si fa a sapere esattamente quando si schiude un uovo in fondo al mare? Come si fa a sapere che giorno è, che ore sono, e in quale territorio si trovava quell’uovo? Del resto le acque del mare sono notoriamente al di fuori del tempo (tanto che non esiste neanche una data di nascita di Venere, neppure presunta, che mi risulti, nonostante la vastissima iconografia in materia).
Da dove viene allora la data di nascita del 21 marzo? Parlando, in occasione della rivendicazione della nascita elbana di Paul (o Paolo? o Lorenzo?), con Verena Bartsch, la biologa che portò il prezioso polpo futura star mondiale dall’acquario dell’Elba a quello di Oberhausen, lei, che Paul lo conosceva bene, ci indicò che approssimativamente la sua data di nascita potesse essere collocata nel mese di marzo. Ovvero quando Yuri Tiberto lo pescò, ai primi di aprile, poteva avere un’età di dieci-venti giorni, anche trenta, chissà. Ma non di più.
In ogni caso ciò che stabilimmo a tavola con Yuri Tiberto e Lorenzo Baldetti, nei primi giorni in cui conobbi finalmente quell’Elba che mi aveva ispirato l’uovo-racconto originario, fu di far coincidere la sua nascita con l’inizio di primavera e dunque festeggiare i suoi sei mesi il 21 settembre. Del resto Ovidio, il cantore delle Metamorfosi, era nato il 20 marzo, e questa coincidenza di una nascita metamorfica con l’equinozio, il giorno dopo la nascita di Ovidio era proprio opportuna.
Da lì, da quegli incontri sopra l’acquario che l’aveva ospitato nei suoi primi giorni di “prigionia”, è nato questo piccolo mito, quel Lorenzo-Paul elbano a cui mi è piaciuto dare forma di romanzo. Ora un filologo o uno storico o un critico attento potrebbero osservare che nel romanzo la data in cui Lorenzo scompare in acqua, ovvero la storia del primo capitolo, è il 4 marzo. Dunque l’incidente in cui Lorenzo finisce in acqua è del giorno 3. Ma nessuno ha mai detto che una metamorfosi si debba realizzare in pochi minuti, come può apparire dal romanzo, per voce dello stesso protagonista. Del resto, quando uno perde coscienza, si sa che può passare molto tempo prima che si riprenda. Quindi immaginiamo che siano passati dalla scomparsa di Lorenzo alla sua trasformazione in polpo 18 giorni, e la leggenda del 21 marzo è fatta salva (come pure la credibilità del narratore-rapsode, che mi tocca difendere).
Resta il fatto che Paul, a quattro anni dalla nascita, sta tornando di moda (l’ovetto-sorpresa più diffuso ne ha risuscitato, nella pubblicitù, la memoria in vista dei prossimi mondiali). Nessuno più contesta le sue origini elbane e l’isola, in fondo, alla favola di Lorenzo-Paul ha cominciato a crederci, come dimostra il monumento inaugurato un anno e mezzo fa a Patresi, grazie a Vincenzo Anselmi dell’Hotel Belmare, con la scultura affidata a Enzo Gobbo e Claudio Crestale. (Qui un bel video-rassegna preparato da Angelo Mazzei)
Benvenuta primavera, dunque, buon compleanno Paul, e un grazie infinito a Publio Ovidio Nasone, cui dobbiamo la più bella raccolta di metamorfosi … degli ultimi millenni.
Luciano Minerva