Giampiero Marazzi ha da sempre coltivato la passione per la gastronomia e i prodotti di qualità, fa parte di Slow Food ed è sommelier AIS, ed ha fatto esperienza nelle cucine di diversi ristoranti.
Adesso ha realizzato il suo sogno: aprire un locale tutto suo, una osteria che ha chiamato “La Miniera del Gusto” si trova a Rio Marina, terra di miniere, in via Claris Appiani 7.
Sei tavoli e una pedana esterna nella bella stagione, la voglia di condividere il gusto dei sapori genuini, delle ricette della tradizione locale del Convio dei Minatori e della tradizione toscana. La cura e la ricerca meticolosa degli ingredienti di qualità saranno l'impronta della sua cucina, oltre ad un ampia carta di vini locali e nazionali.
Ad esempio la pasta il farro e le farine provengono da una cooperativa di contadini delle colline di S.Luce (PI); la pasta è trafilata in bronzo e fatta con grano selezionato e scelto.
Il riso Carnaroli e Roma provengono dalle risaie della maremma toscana; l'olio extravergine d'oliva è prodotto e fornito da alcune aziende elbane e livornesi ( ogni commensale avrà la possibilità di degustarlo a inizio pasto, su pane fatto con farine macinate a pietra e cotto da noi). Nell'osteria è stata predisposta oltre alla carta dei vini una carta degli oli evo con la loro descrizione.
Il formaggio proviene dalla azienda Lischeto di Volterra, in particolare il Pecorino delle Balze è prodotto con caglio vegetale, una rarità italiana.
La verdura proviene da coltivazioni elbane cosi come pure elbano è il miele di castagno adoperato per alcuni piatti.
Tra i piatti più ricorrenti sarà facile trovare la tonnina con i fagioli rossi di Lucca e cipolla di tropea, la granfia di polpo lesso, la panzanella, la sburrita (piatto tipico dei minatori fatto con pane raffermo, baccalà o zerri lessati in acqua aromatizzata con aglio peperoncino e nepitella), lo stoccafisso alla riese, il gurguglione (una sorta di cacciucco di verdure cotte a volte anche con tonnina o avanzi di lesso, cipolla e profumo di basilico), il risotto nero, naturalmente di totano, le zuppe: di cavolo nero fagioli e cotenne oppure di cicerchie e farro.
Le pappardelle che accompagnano il ragù di cinghiale sono fatte espresse da noi come pure gli gnocchi e tutti i dessert a parte la schiacciabriaca ("del forno accanto").