Sono stati ricordati martedì 6 maggio, nella Sala convegni “Nello Santi” della De Laugier, i 30 anni della Fondazione Exodus, creata da Don Antonio Mazzi nel 1984. All’Isola d’Elba essa esiste da 25, grazie all’infaticabile opera di Marta Del Bono e del marito Stanislao Pecchioli.
La Fondazione Exodus gestisce oggi una trentina di centri sul territorio nazionale “svolgendo attività di comunicazione sociale, di formazione, di promozione di programmi con adolescenti e giovani, di prevenzione e cura delle tossicodipendenze e delle forme di grave disagio sulla base di un approccio di tipo educativo”.
In quest’ottica si è svolto l’incontro di oggi, dal titolo “Voce ai ragazzi” nel corso del quale, sollecitati dal pedagogista dott. Walter Drunetta, che li intervistava, gli studenti delle scuole superiori isolane hanno parlato de sé, dei loro problemi e disagi.
All’esordio, la coordinatrice del convegno e docente di diritto all’ITCG Cerboni, Raffaella Misso, ha ricordato la “Carovana” di Exodus, partita dal Parco Lambro il 25 marzo per 21 tappe, di cui 2 internazionali (Honduras e Madagascar), che coinvolge 500 ragazzi e 100 operatori e vuole essere “uscita dagli schemi consumati, desiderio di rinascita, ricerca del senso della vita, progresso spirituale, scoperta dell’essenziale, bisogno di espiazione e ricerca di comunità”.
E’ intervenuto quindi il prof. Marotti, docente di religione all’Isis Foresi e volontario di Exodus, che ha incoraggiato i ragazzi presenti a parlare di sé, rammentando la diffusione fra i giovani, sul nostro territorio, di una mentalità da sballo, dell’uso di stupefacenti e soprattutto d’alcol; ha quindi espresso le sue riflessioni sulla comunità, nella quale sono presenti sentimenti di ospitalità e d’accoglienza, oltre ad un clima familiare e alla proposta di relazioni diverse dalle consuete. Da tutto ciò è possibile trarre uno stimolo fortissimo alla riflessione personale, superando la frammentazione della personalità ed aprendosi agli altri. Nel corso dell’intervento è stato proiettato un video girato dagli studenti del Liceo, ma curato anche dal giornalista di TeleElba Fabio Cecchi., all’interno della comunità, con interessanti interviste agli ospiti, che raccontavano la loro esperienza di “liberazione” e la rinascita ad una nuova vita.
Marta Del Bono ha quindi ripercorso la cronistoria della Exodus elbana, dalla sede di Lacona, che le è “rimasta nel cuore” fino all’attuale, ancora in via di sistemazione, ma per la quale ha ringraziato la sensibilità del Comune di Portoferraio che l’ha concessa; ha sottolineato poi, degli esordi, il bel rapporto che si è venuto instaurando con la locale stazione dei Carabinieri e poco dopo con la scuola di Finanza, premessa per rapporti importanti e costruttivi negli anni a venire.
Ha quindi esaltato la scuola e la cultura come fondamentali strumenti di recupero per i suoi ragazzi, perché il tentativo di risvegliare il desiderio di conoscere e di allargare gli orizzonti culturali può riempire di positività il fardello negativo da cui sono oppressi quando arrivano; per questo la signora Del Bono ha ringraziato i docenti presenti per la loro disponibilità ricordando con commozione una delle prime volontarie di Exodus, la compianta insegnante e amica Patrizia Piscitello.
E’ seguito il brillante intervento del comandante della Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio, Emiliano Zatelli, secondo il quale il compito di associazioni come Exodus è analogo al loro: cercare “di arrivare prima”, di prevenite piuttosto che reprimere. Il comandante ha offerto dati inquietanti sull’uso degli stupefacenti, specialmente di cannabinoidi, soprattutto in regioni quali la Liguria e la Toscana, sottolineando l’età media sempre più bassa dei consumatori e l’inquietante rapporto esistente tra gioco d’azzardo e droga: il 35% dei giovani che giocano d’azzardo fa uso infatti di sostanze tossiche.
Occasioni come il convegno sono dunque preziose per “parlarsi” e diventare consapevoli dei pericoli in agguato.
Successivamente la proiezione di un video girato ad hoc ha portato ai partecipanti il saluto di Don Mazzi.
Ha preso quindi la parola la dirigente scolastica dell’ITCG Cerboni, Maria Grazia Battaglini, che ha sollecitato i giovani a riflettere sul ruolo fondamentale che la scuola svolge nell’accompagnare i ragazzi ad una crescita sana, al superamento del disagio, dalla scoperta delle potenzialità di ciascuno e dei valori fondamentali dell’esistenza. Alludendo al libro “Diario di scuola” dello scrittore francese Daniel Pennac, che tanto si è dedicato ai ragazzi, ha detto che la scuola può anche “salvare da se stessi” e da scelte sbagliate invitando gli studenti a non essere superficiali e a curare l’interiorità e la cultura più dell’immagine.
Gli ultimi due interventi sono stati quelli di Cosetta Pellegrini, che ha svolto per tanti anni la sua professione presso il Sert (prevenzione e cura delle tossicodipendenti) e che ha avuto un’esperienza di lunga collaborazione con la comunità di Exodus: indispensabile, per lei, in caso di disagio, è confrontarsi, chiedere aiuto, non rinunciare a parlare.
Prima che la parola, dunque, venisse lasciata ai ragazzi, protagonisti della giornata, la docente di diritto Anna Maria Contestabile, ha definito la scuola presidio di legalità e ha presentato, con lo studente Davide Zini, un lavoro sul tema svolto dalla III AFM.
La mattinata si è conclusa verso le h.12.30 con le interviste del pedagogista agli studenti, sul loro stato di felicità o infelicità, sulle loro abitudini, sui loro progetti , spesso ancora vaghi, di studio o di lavoro per il futuro.
Si ricorda che l’8 maggio, alle ore 21.30, al Teatro dei Vigilanti si terrà una serata di beneficenza per il trentennale di Exodus, con lo spettacolo”Il resto è silenzio. Amleto” a cura della Rotta delle lingue di cui è referente la docente di tedesco Bonfiglioli.
Un ringraziamento particolare per l’impegno e la dedizione, da “fuori le quinte”, all’organizzazione del convegno, va alla docente di religione Rita Matacera.
Maria Gisella Catuogno - ITCG Cerboni