Cara persona,
non so se sei un figlio, una madre, un fratello, una compagna, un amico, un medico o un infermiere. Non conosco nulla della tua vita, nemmeno quale sia il tuo nome. Ma so che stai soffrendo. Stai soffrendo per qualcuno che hai perso, per qualcuno che non hai potuto aiutare o salutare.
Non ti conosco, ma ti immagino seduto su una sedia, con le lacrime agli occhi e un telefono stretto in mano, vicino all'orecchio a sentire quella notizia, stringendo i denti per non crollare.
O ti immagino dall'altra parte della cornetta, sfinito, deluso da te stesso, a parlare di fretta, perchè, nonostante tu voglia fermarlo, il tempo corre e non aspetta mai e altri hanno bisogno di te.
Non conosco te e non conosco il tuo dolore, straziante e forte, per non aver potuto dire addio a qualcuno che amavi, per non avergli potuto stringere la mano in quegli ultimi attimi, per non avere avuto l'occasione di dirgli "ti voglio bene".
Non conosco te, ma ho sentito qualcuno che ti capisce, che aveva perso il padre e tratteneva a forza le lacrime, qualcuno che aveva pensato come te che avrebbe avuto ancora tanto tempo da trascorrere con lui, quando in reltà non era vero.
Non ti conosco, ma so che mi dispiace, qualunque sia il tuo nome o il tuo mestiere, e, per quanto sia poco, non posso far altro che dirti questo, e sperare che tu abbia qualcuno vicino a stringerti la mano e a piangere con te.
Non ti conosco, ma forse non importa, perchè soffro anche io per quel qualcuno che hai perso, soffro anche per te e non ho bisogno di sapere il tuo nome per farlo.
Ti ho nel cuore, sconosciuto, e ciò è sufficiente. Basta questo, perchè non ti conosco, ma so che ci sei...
Non ti conosco, ma ti sono vicina, non ti conosco, ma non mi dimentico di te e di chi hai perso, e forse alla fine, cara persona, è come se ti conoscessi.
Giulia Melani
Liceo Classico "Isis Foresi"