Su un fatto, pensiamo, possiamo trovarci tutti d’accordo. La rada di Portoferraio, da Bagnaia al centro storico, non è soltanto un’area portuale ma un luogo attrattivo da molti punti di vista. Questo discorso è, necessariamente schematico ed avrà, quindi, bisogno di ulteriori approfondimenti, punto per punto. Partiamo dagli attrattori già in qualche esistenti e funzionanti e vediamo in che cosa questi possono essere integrati.
a. La rada di Portoferraio può contare su almeno cinque scuole veliche: Bagnaia, Magazzini, Le Prade, San Giovanni e Grigolo (Lega Navale).
b. Gli impianti sportivi comunali di San Giovanni consentono di svolgere attività diversificate (atletica, tennis).
c. L’Hotel Airone rappresenta un polo ricettivo di notevole importanza.
d. Le Terme di San Giovanni costituiscono un polo consolidato per la prevenzione e la cura di numerose patologie.
Questi poli, già esistenti e funzionanti per proprio conto, possono acquisire un valore aggiunto se organizzati in forma di rete. Le attività sportive possono essere integrate dal canottaggio, uno sport che tante soddisfazioni ha dato al nostro Paese ma il cui sviluppo è condizionato dalla scarsa disponibilità di specchi d’acqua adeguati. Nella rada potrebbe trovare spazio un bacino ampio e suscettibile di utilizzo per tutto l’anno, anche a beneficio di squadre provenienti dalla terraferma o dall’estero.
Nella piana di San Giovanni possono trovare spazio e implementazione altre funzioni aggiuntive. Pensiamo allo sviluppo che potrebbe avere l’agricoltura suburbana (orti); la creazione di un mercato stagionale a km 0, con sviluppo di filiere corte; il potenziamento del trasporto pubblico leggero in tutte le sue forme, compreso il bike-sharing (che va restaurato), il car-sharing (che a Roma sta spopolando) e il collegamento marittimo fra centro storico e San Giovanni.
Indispensabili corollari di questa progettualità sono: l’azzeramento del consumo di suolo, la bonifica delle criticità ambientali (idrologia, vegetazione, governo dei rifiuti), la valorizzazione e ottimizzazione degli spazi e delle funzioni ad essi relativi.
In un tempo un po’ più lungo, ma non troppo, si può pensare alla cantierizzazione di altre, importanti, iniziative, che siano a portata di bilancio e finalizzate alla diffusione della identità culturale locale. Stiamo pensando a percorsi ciclistici e pedonali che tengano conto di diverse esigenze, includendo settori e comunità le più diverse, dagli sportivi amatoriali ai portatori di handicap. Un percorso ideale può essere quello Bagnaia-Magazzini-Le Prade-Le Grotte-San Giovanni-Saline. Il percorso deve trovare armonia con la rete rappresentata dalla successione San Giovanni- Impianti sportivi – Hotel Airone – Terme e, soprattutto, con la comunità residente a San Giovanni, consapevole della particolarità geografica e culturale del luogo in cui vive. Dalle Terme al porto il percorso va armonizzato con le linee guida del Progetto Water Front.
Viene, infine, la valorizzazione degli eminenti attrattori culturali presenti in questo tessuto, qui elencati per brevità:
I. Magazzini, come fenomeno urbanistico da conservare.
II. Area umida delle Prade.
III. Villa romana delle Grotte e sottostante insediamento etrusco e romano.
IV. Relitti delle Antiche Saline.
V. Recupero architettonico e urbanistico dell’ultimo relitto di archeologia industriale a Portoferraio (capannone ex-Enel). L’edificio può essere destinato a funzioni comuni, pubbliche, private.
VI. Ricerca geologica, storica e archeologica sulla collina del Lazzeretto, da trasformare in area di fruizione pubblica, in collegamento con il plesso di cui al punto V.
Quali sono, alla fine, gli obiettivi di questa idea progettuale? Avere uno spazio in cui qualità della vita, attività economiche e imprenditoriali, salute, benessere e svago siano veramente per tutti: cittadini residenti e per i turisti. Una fantasia? No, crediamo che sia tutto ampiamente realizzabile.
Franco Cambi Archeologo
Candidato nella Lista per Cosetta Pellegrini Sindaco