A Monticchiello dopo polemiche roventi e prolungate la partita sembrava esserci conclusa anche se non proprio al meglio. Invece stando alle recente denunce di Asor Rosa si torna a parlarne evidentemente a volte ritornano anche le storie più vecchie e meno edificanti.
Non intendo tornarci sopra se non per rilevare che è singolare e sconcertante che se ne torni a parlare nel momento in cui la nostra regione è impegnata in una fase delicatissima di messa a punto di due importanti leggi sul governo del territorio; la legge Marson e la nuova legge regionale sulle aree protette. Un dibattito che presenta aspetti ancora controversi e niente affatto scontati e che riguardano realtà e situazioni tornate alla ribalta come il santuario dei cetacei o la pista di Peretola.
Un contesto regionale che ha registrato finora anche troppe battute d’arresto che risentono anche di persistenti ritardi nazionali nel campo delle politiche ambientali e del governo del territorio.
Un passaggio delicatissimo per le istituzioni ma anche per le forze politiche specie dopo le ultime elezioni. E tra le forze politiche tanto maggiori sole le responsabilità di chi ha più rilevanti responsabilità di governo a Roma, nelle regioni e negli enti locali. Chiaro?
Perché lo sia faccio un esempio. E’ importante che i parlamentari toscani del Pd chiedano conto con una loro interpellanza della vicenda del Concordie per non arrecare ulteriori danni al santuario dei cetacei. Ma che al senato anche una proposta di legge del Pd preveda al pari di quella inventata dai passati governi la cancellazione di fatto di qualsiasi ruolo delle regioni sul mare e le coste (anche del santuario dei cetacei) per riportarlo esclusivamente al ministero non andrebbe tolta di mezzo? Anche il Pd anzi soprattutto il Pd oggi non può permettersi contraddizioni tanto clamorose né può far finta di niente. Ora forse è più chiaro.
Renzo Moschini