“L'amministrazione competente all'approvazione (il Comune ndr), in relazione alla complessità del provvedimento (il Piano Strutturale ndr), ha facoltà di raddoppiare i termini di cui ai commi 1 e 2 nel rispetto delle previsioni minime (60 giorni ndr) in essi contenute.” Comma 3 Articolo 17 della LR 1/2005
Stupisce la miopia e la superficialità con cui Nuovo Progetto per Campo affronta un argomento così importante come il Piano Strutturale e basterebbe il sopracitato articolo della Legge Regionale 1/2005 per rispondere all’accusa di illegittimità della Delibera di Consiglio Comunale 33/2014.
Non ci limitiamo però a citare la legge o a indicare al gruppo di Minoranza che i Comuni di Fidenza, Sant’Ilario d’Enza e Rubiera hanno prorogato di recente il periodo di osservazioni al Piano Strutturale, ma entriamo nel merito delle questioni sollevate.
Riteniamo infatti che dopo la nota gravemente offensiva del gruppo Nuovo Progetto per Campo, (per cui ci riserviamo di addire a vie legali a tutela nostra e dell’Ente che rappresentiamo) in cui si segnala che qualcuno di questa amministrazione vorrebbe “ rimettere in pista soggetti ai quali bisogna onorare degli impegni - e si domanda se sia - questo il nuovo corso improntato alla trasparenza e alla legalità”, è giusto che tutti i cittadini di Campo nell’Elba sappiano il perché della proroga dei termini di presentazione delle osservazioni al Piano Strutturale.
Duole segnalare ai consiglieri di minoranza e al gruppo Nuovo Progetto per Campo che il PS è infarcito di errori formali e sostanziali che sono stati elencati dal Consigliere Rocchi durante il Consiglio Comunale tenuto a Sant’Ilario Venerdì 18 c.m. e che si trovano allegati a Delibera di Consiglio 33/2014 che se non adeguatamente modificati, comprometterebbero l’efficacia di questo strumento urbanistico fondamentale.
Basterebbe ricordare a titolo di esempio:
- l’isola di Pianosa definita “terra aliena”;
- la baia di Galenzana inserita insieme a Cavoli, Seccheto e Fetovaia;
- Vallebuia definita zona non urbanizzata quando invece ci risiedono più di 100 cittadini;
- il residence le Caviere e la Torre di San Giovanni inseriti nella UTOE 9 di Cavoli, Seccheto, Fetovaia e Pomonte;
- la dimenticanza del depuratore della Bonalaccia nelle invarianti del Piano,
- gli incrementi delle volumetrie in ogni UTOE che NON DEVONO essere inserite nelle norme tecniche del Piano ma dovranno andare nel Regolamento Urbanistico;
- la previsione di 4000 metri di nuove edificazione alberghiera nella UTOE 9 (Cavoli, Seccheto, Fetovaia, Vallebuia) a fronte dei 700 metri di edificazione prima casa.
Inoltre, e questo dovrebbe saperlo bene il Consigliere Segnini visto che all’epoca dei fatti era Sindaco di questo Comune, il motivo per cui Enti pubblici come la Regione non hanno inviato osservazioni è presto svelato: semplicemente la sua Amministrazione Comunale si era “dimenticata” di inviare la documentazione del Piano Strutturale agli Uffici Regionali, violando il Comma 1 dell’ articolo 17 della LR 1/2005, come tutti i cittadini potranno facilmente riscontrare nella lettera inviata dalla Regione il 22/07/2014 agli Uffici Comunali, protocollo numero 0011275.
In questa lettera oltre a segnalare la grave violazione, si fa riferimento a “rilevanti criticità rispetto alla mancanza di un adeguato quadro conoscitivo, definizione dei perimetri delle UTOE, al dimensionamento (nuovo e recupero), alle parti della disciplina di piano riguardanti l’aerostazione e il porto.” Gli Uffici Regionali tengono inoltre a rimarcare che a una prima analisi“risultano carenti gli indirizzi per la redazione del regolamento urbanistico e norme di salvaguardia”.
Perché non “abrogare il Piano e procedere alla redazione di uno nuovo”? Questa è la risposta più semplice da dare. Abrogando il PS i cittadini di Campo nell’Elba sarebbero costretti a ripagare tutti gli studi connessi al Piano costati decine di migliaia di euro e non crediamo sia nel loro interesse spendere nuovamente questi soldi che possono essere utilizzati in modo migliore a favore di tutta la comunità.
Siamo però fermamente convinti del fatto che ampliare la discussione su un tema così importante come il Piano Strutturale, consentire la partecipazione vera dei cittadini (non i 3 incontri citati da Segnini nella sua lettera) allo strumento che regolerà la loro vita per i prossimi decenni, al fine anche di migliorare quegli errori macroscopici evidenziati in precedenza, non sia una cosa su cui fare polemica di bassissima lega. A meno che non si abbia paura della partecipazione e della trasparenza, queste sì, le vere novità e basi fondanti dell’Amministrazione Lambardi.
Lorenzo Lambardi
Giancarlo Galli
Cristina Galli
Eleonora Scotto di Santolo
Simone De Rosas
Sauro Rocchi
Roselba Danesi
Daniele Vai
Emanuele Mazzei
Sergio Spinetti