Le elezioni regionali del 2015 possono, debbono rappresentare un punto di svolta per il futuro dell'Isola d'Elba.
Ciò vale sia sul terreno della qualificazione dei servizi e delle opportunità rivolti a coloro che hanno scelto e sceglieranno di vivere in questa straordinaria porzione del territorio toscano, sia per la ridefinizione della funzione che l'isola-simbolo dell'Arcipelago può svolgere nel contesto regionale, come luogo del benessere, della qualità ambientale e come punta avanzata, in termini rinnovati, dell'offerta turistica.
Gli anni che ci stanno alle spalle hanno visto il Partito Democratico elbano impegnato, in un contesto generale socio-economico durissimo e segnato non sempre da una attenzione riformatrice nazionale ai territori marginali o insulari, sul fronte articolato della difesa dei presidi pubblici territoriali e della creazione di condizioni di parità nelle opportunità e nell'accesso ai servizi per i cittadini e per le imprese.
Altresì il nostro impegno si è rivolto verso la promozione di un modello di sviluppo che, a partire dalla valorizzazione delle nostre eccellenze ambientali e del capitale umano e professionale disponibile sul territorio, ponesse le basi per un allargamento delle possibilità per gli investitori e delle occasioni di lavoro qualificato e durevole.
Si è operato non solo e non tanto sul terreno della rivendicazione, ma sulla frontiera della proposta; e nella consapevolezza della necessità che una attenzione ineludibile alle specificità di un territorio insulare non dovesse mai disgiungersi dalla connessione con un disegno complessivo regionale e da un'idea di questo pezzo di Toscana. E' stato così nel campo del governo del territorio, dei servizi socio-sanitari, dei servizi pubblici a rilevanza economica (trasporti, rifiuti, acqua), della scuola e della formazione, della difesa del Tribunale, della continuità territoriale e dunque dei trasporti marittimi e aerei, e in quello della necessaria innovazione istituzionale.
Questo sforzo costruttivo dovrà accentuarsi e qualificarsi ulteriormente in vista della elaborazione del progetto politico toscano che il PD proporrà agli elettori: quale Elba raccontiamo nella Toscana di domani? Un'isola che gioca tutta in difesa la partita del futuro o, come noi vogliamo fortemente, un territorio che recita un ruolo centrale e protagonistico nei processi dell'innovazione laddove opportuno, del cambiamento laddove necessario?
Oggi più che mai riteniamo utile rafforzare un approccio che, partendo dall'analisi dei bisogni non rinunciabili delle nostre comunità locali e dalle risposte primarie che si debbono dare qui sul territorio elbano, sappia integrare le opportunità ottenibili da relazioni strategiche virtuose con i territori contermini a partire da Piombino e dalla Val di Cornia, in un quadro di azzeramento di ogni conflittualità competitiva e di enfatizzazione massima delle sinergie possibili.
Noi elbani non vogliamo essere un'appendice, ma un elemento qualificante della Toscana immaginata e inseguita.
Questo principio non riguarda solo la progettualità politica, ma anche le modalità e i caratteri della nostra rappresentanza. Vogliamo riconoscerci nella nuova stagione di governo che accompagnerà, in Consiglio e nella Giunta regionale, il presidente Enrico Rossi.
Non può bastarci un nome purché elbano che funga da "riempitivo" per trainare consensi per altri, vogliamo una candidatura che non sia di bandiera ma che sosteniamo convintamente perché vincente e allo stesso tempo rappresentativa.
Apprezziamo il fatto che la nuova legge elettorale toscana di imminente approvazione preveda la riduzione del numero dei consiglieri e la reintroduzione delle preferenze.
Tuttavia le informazioni di cui disponiamo circa le modalità di selezione delle candidature non paiono assicurare, per il territorio della Federazione PD Val di Cornia-Elba, un effettivo esercizio del diritto di preferenza, poiché i candidati riservati alla federazione risulterebbero soltanto due (un uomo e una donna) con un massimo di due preferenze (una per genere) esprimibili sulla scheda: di fatto nel nostro territorio saremmo in presenza di una lista bloccata, magari decisa nel chiuso degli organismi dirigenti e senza un confronto con gli elettori. Questi ultimi, se così fosse, si troverebbero di fronte a scelte obbligate e sarebbe così vanificato l'obiettivo che la legge si propone di dare loro la possibilità di scegliere.
Noi riteniamo che questo rischio, che potrebbe ingenerare una reazione non positiva anche nell'elettorato più fidelizzato, vada evitato; e l'unica possibilità è la previsione di elezioni primarie aperte a tutti gli elettori del PD, opportunamente regolamentate dagli organismi regionali del partito.
Il punto è di principio - non tradire lo spirito partecipativo del PD di Renzi - ma anche politico: per le gravi questioni che lo riguardano all'Isola e nel continente, per il contributo che può dare a forme nuove dello sviluppo regionale, per il suo essere un potenziale laboratorio di innovazione, il territorio dell'Isola d'Elba e della Val di Cornia hanno bisogno di essere rappresentati nella Regione Toscana in modo forte, autorevole e sorretto dal più alto numero di consensi possibile.
Gli elbani sono pronti a sentirsi parte di un progetto, purché cammini su gambe solide e responsabilizzate dalla spinta di tanti e non sulla fragilità di alchimie verticistiche.
PD Rio Marina e Marciana Marina