La storia non concede mai esatte repliche di avvenimenti del passato ma spesso propone cronache e periodi che somigliano ad altri già vissuti, e la nostra microstoria politico amministrativa ferajese non fa eccezione, mostrandoci delle "costanti" di certo interesse.
Se si prende in esame gli ultimi quaranta anni (un tempo politicamente lunghissimo) nel capoluogo elbano, e gli eventi elettorali che li hanno punteggiati, ci si accorge che di queste "costanti" ne emergono diverse.
Una di queste è che l'indirizzo politico dei portoferraiesi si può definire a chiara maggioranza moderato-conservatrice, le forze che nel tempo hanno interpretato meglio questo spirito (la DC, il PSI craxiano, Forza Italia etc.) quasi sistematicamente risultavano "vincenti" nelle consultazioni politiche. Storicamente Elba e Lucchesia venivano - per semplificare - considerate delle "enclave" bianche (o rosa, o azzurre) nella "Toscana rossa".
Ma dagli anni 70 in poi questa supremazia, cessava di trovare corrispondenza nel voto amministrativo, e se era vero che prendevano ad alternarsi governi della città "progressisti" (a base PC - PDS - PD) e "conservatori", l'alternarsi non era proprio paritario.
Da allora è sempre successo che i Progressisti hanno sempre governato per due legislature (in un caso due e mezzo, considerando il traumatico mutamento di maggioranza con la spaccatura della DC del 1973), mentre i "moderati" non sono riusciti neanche una volta a vincere due tornate amministrative locali consecutive.
A nessun Sindaco proveniente dal centrodestra i Portoferraiesi hanno mai rinnovato il mandato.
Per spiegare il fenomeno una componente è quella (incontestabile) che le compagini proposte della -chiamamola sinistra - venissero considerate mediamente più adatte a governare, con più qualità amministrativa, rispetto agli avversari, anche da parte di una larga frazione di elettorato politicamente dissonante. Ma a nostro personale ed opinabile avviso per spiegare compiutamente i ripetuti "fiaschi alla replica" del centrodestra, c'è un'altra costante: quella che chiameremo "il taglio di governo", lo stile del governare, il rapporto con le opposizioni etc.
In ogni caso le giunte "moderate" non furono moderate affatto, ed il loro piglio è parso da subito o quasi più da "restaurazione di antico regime" che di sostanziale cambiamento.
In ogni caso il tentativo fu quello di imporre governi "muscolari", decisionisti, inclini spesso a sottovalutare (quando non tentare di umiliare) le opposizioni, alla ricerca costante dello scontro prima che del confronto.
Speravamo che questa tornata avesse prodotto a Portoferraio una destra di governo "diversa" da quelle che l'avevano precedute, ma duole constatare che così non è.
La Giunta di Ferrari, forse obnubilata dalle istigazioni e dai complimenti della "minoranza rumorosa" del suo elettorato (quella più presente sui social network che nella società reale), si inventi ogni giorno un argomento di scontro, di polemica con le minoranze consiliari, e di ingiustificata sfida verso le altre istituzioni, non esitando a compiere "sgarbi istituzionali" (come la defenestrazione di un presidente del Consiglio Comunale eletto da appena qualche mese), ad azzardare mosse incomprensibili (l'importazione del 6° assessore ligure) o sconcertanti come il buttare settemila euro dalla finestra solo per far vedere che il comune portoferraiese mostra i denti alla regione, "ricorrendo" verso uno strumento urbanistico che è ancora in divenire, e quindi che non si può impugnare a priori. Per tacere delle cervellotiche nuove misure sul traffico in centro e della contestata spiaggiata istituzionale a Montecristo (sotto la coreografia niente o quasi).
Tra qualche ora si andrà ad un consiglio comunale che si preannuncia incandescente che, come tutti i momenti di scontro non produrrà niente di buono e concreto per gli interessi degli amministrati.
Sia chiaro che, pur non condividendole, noi pensiamo che la destra che governa Portoferraio abbia le sue "ragioni" e non contestiamo la legittimità del rappresentarle.
Quello di cui facciamo carico a questa giunta è l'assurdo avvelenamento del clima politico cittadino di cui porta la stragrande parte di responsabilità.
Quello che non digeriamo è la totale mancanza di stile e tolleranza che dimostra.
Si moderino - per favore - i moderati.