Ho letto sulla stampa una dichiarazione di Alberto Giannoni, Segretario del PD di Rio Marina, sugli sprofondamenti del Piano, nella quale egli afferma che il primo evento del 2008 venne da me sottovalutato. Giannoni, spero sia solo per disinformazione, afferma che il Sindaco non produsse alcun atto dell’accaduto alle autorità competenti. E’ grave che si divulghino informazioni errate anche perché queste confondono il quadro delle tempistiche, sulla gestione dell’evento calamitoso, con tutti i danni che ciò comporta, non tanto alla mia persona, quanto alla soluzione del problema.
Si deve sapere che nel 2008, a fronte del primo sprofondamento, verificatosi nell’alveo del Riale, l’Amministrazione fece eseguire un sopralluogo dal proprio geologo di fiducia che esaminò il caso anche con un sopralluogo eseguito insieme al responsabile del Servizio Difesa del Suolo della Provincia di Livorno, dott. Bartoletti, competente per questo tipo di eventi. Il geologo incaricato inviò subito una relazione, alla Provincia, nella quale indicava la natura del fenomeno carsico e proponeva i provvedimenti necessari a identificarlo con precisione.
La Provincia affidò successivamente il caso al responsabile del Servizio Strade fino al secondo e più grande sprofondamento avvenuto nel 2013. Il problema di oggi è quello di far presto analizzando, non più e non solo i movimenti di superficie, bensì lo stato del sottosuolo. Ciò richiede una spesa ben superiore ai 55 mila euro di cui si parla (150 – 200 mila euro).
Ecco perché le polemiche del Giannoni sono forvianti. Egli dovrebbe più opportunamente occuparsi dei traccheggiamenti degli ultimi tempi che rischiano di procrastinare la soluzione definitiva per scongiurare ulteriori e gravi danni alla vita sociale ed economica di tutto il versante orientale dell’Elba.