""Iudico poter essere vero che la fortuna sia arbitra della meta' delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governar l'altra meta' "" . Niccolo' Machiavelli, Il Principe, 1513
Esiste la consapevolezza ancora molto diffusa che le Calamita' Naturali possano essere considerate eventi eccezionali e rari . In realta' a Rio Marina e a Rio Elba , ve ne e' prova nelle ultime settimane , questi eventi hanno assunto e stanno assumendo sempre piu' il carattere della ordinarieta' e ritengo soggiacciano ad una pericolosa e inconsapevole sottovalutazione pur essendoci in Italia ormai molta professionalità' nell'affrontare tali emergenze.
Un incidente diventa catastrofe e un soccorso diventa protezione civile quando la gravita' e la complessità' della calamita' richiedano un intervento articolato e coordinato di specialisti e tecnici capaci di individuare e circoscrivere la emergenza mettendo in sicurezza la popolazione ed il territorio circostante.
Purtroppo in molti episodi si sono trascurati i segnali derivanti dagli eventi occorsi e si e' cercato di sostituire l'intervento della Protezione Civile con pratiche di tipo amministrativo determinando ritardi nei tempi di intervento e sottovalutazione della gravita' dei fatti .
Logica conclusione che in Italia purtroppo e sempre piu' spesso si tende a seguire la cultura della emergenza dandosi da fare solo ad eventi accaduti o in corso piuttosto che coltivare la cultura della protezione civile , che per tale dovrebbe essere anteriore al verificarsi o all'aggravarsi dei fenomeni eccezionali che danneggiano e minano la pubblica incolumità'.
Negli eventi occorsi nei giorni scorsi nei territori dei due Comuni di Rio Marina e Rio Elba ritengo si sia gia' atteso troppo , nonostante svariati appelli accorati a fare presto e a cercare di intervenire presso le autorita' centrali come il Ministero degli Interni per cercare di ottenere non a torto ma a ragione , un intervento in emergenza sul grave e ripeto molto chiaro fenomeno in corso sul territorio riese.
Questo non vuol dire fare falso allarmismo , ma coltivare una maggiore propensione alla prevenzione e nel caso specifico cercare sopratutto di determinare esattamente il pericolo che sta gravando anche sulla popolazione che vive in quei territori.
Ci sono stati nei giorni scorsi posizioni come quella di Paola Mancuso che ha offerto la propria esperienza a favore del propio paese per cercare di trovare la linea giusta affiancandosi alle amministrazioni interessate per intervenire presso gli enti regionali e nazionali. Ne ha l'esperienza, che venga ascoltata !
Facciamo che non sia ancora un grido al vento e si prenda consapevolezza che veramente non c'e' piu' tempo da perdere. . Non riduciamo a mera burocrazia quello che deve essere invece un intervento in emergenza e che serva anche per sistemare definitivamente le criticita' che esistono sui questi territori.
Inutile andare adesso a cercare i colpevoli, se esistino, di un qualcosa che deve in principal modo adesso essere per prima sanato.
Continuo pero' a sostenere anche che il popolo locale dovrebbe aiutare con azioni concrete a tenere desto il segnale di pericolo fino a quando lo stesso non sara' , speriamo a breve, affrontato e risolto . Da questo lato , tranne rarissime eccezioni, il silenzio appare ancora assordante!
Ripeto ormai da tempo : fate presto , intervenite chiedendo lo Stato di calamita' e di emergenza collegato alla messa in pericolo, concreta e reale, della incolumita' pubblica
Nessuno lascera' cadere nel vuoto tale appello ,ne sono certo, basta pero' farlo e sostenerlo.
Passiamo quindi una volta per tutte dalla cultura della Emergenza a quella della Protezione Civile dalla Indifferenza alla Prevenzione .
Ma che si faccia !
Marco Contini