«Ho sempre pensato che era del tutto casuale che gli sprofondamenti avvenissero lungo la strada provinciale. Questo accadeva perché chiaramente quel tratto di terreno era sottoposto alle forti sollecitazioni degli automezzi in transito, e troppo spesso sono stati sottovalutati i piccoli avvallamenti successivi al 2008.
Ho sempre pensato che fosse fondamentale abbandonare l'idea che su quell’area si potesse costruire ancora e che i due comuni dovevano predisporre il Piano di protezione civile. Ma prima bastava dire che la colpa era della Provincia (Bosi), e poi che era (ed è) della Regione (De Santi)… e così siamo andati avanti!
Ora però non voglio solo pensare, voglio anche dire: Cosa si aspetta a predisporre il Piano di protezione civile? Perché non è stata chiesta la proclamazione dello stato di emergenza? È vero che con questi due documenti si blocca ogni edificabilità, ma prima di tutto viene la sicurezza delle famiglie: non basta essere solerti difensori dei cittadini sui giornali, ora ci vogliono i fatti!».
Elisabetta (S)