Nel lontano 1993, l’allora Sindaco di Marciana Marina, Alberto De Fusco, fece approvare dal Consiglio Comunale una proposta di perimetrazione del territorio comunale all'interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che includeva tutta la fascia costiera di Marciana Marina sottostante alla strada provinciale dal Cotone a Redinoce, una proposta che nel 1996 non venne presa in considerazione dal ministero dell'ambiente che approvò l’incredibile perimetro odierno, frutto delle proposte degli altri sindaci, che esclude dal Parco tutta la costa fino a Procchio, con arzigogolati “ritagli” ad hoc proprio nelle due spiagge marinesi del Bagno e alle Sprizze che fecero subito sospettare l’intervento di qualche esperta ed interessata manina. Ma quello che è più interessante a poche ore dalla “Spiaggiata” di protesta contro la privatizzazione della spiaggia del Bagno è quello che ci spiega il dottor De Fusco: «Quella proposta di perimetrazione doveva essere la base per un progetto poi ripresentato nella nostra campagna elettorale che prevedeva la realizzazione di un percorso sul modello della Via dell'Amore del Parco delle 5 terre che doveva giusto collegare il Cotone alle Briciole consentendo un accesso pedonale diretto dei cittadini a tutto il bellissimo litorale e a tutte le spiaggette marinesi». Quel sogno, che avrebbe garantito il collegamento di tutte le magnifiche e semisconosciute spiagge di Marciana Marina, fino ad arrivare alla Paolina, non fu realizzato perché la lista di centrosinistra fu capeggiata da Luciano Puppo fu battuta alle elezioni.
Ma il nuovo Sindaco di Marciana Marina, il dottor Giovanni Martini, non fu insensibile al problema dell’accesso alle spiagge: la sua amministrazione le segnalò tutte con cartelli, tenne gli accessi liberi e realizzò una guida su internet.
Qualche anno più tardi, ci sembra nella primavera 2002, a ridosso delle elezioni comunali, Legambiente fece nuovamente scoppiare la grana di un’altra magnifica spiaggia marinese, quella dell’Anime o della Crocetta, proprio sotto la strettoia sulla provinciale che rappresenta l’ingresso al Paese. Da tempo gli ambientalisti chiedevano che la spiaggia, una delle più belle e fotografate dell’Elba, venisse valorizzata e pulita, ma come risposta i “proprietari” chiusero con catena e lucchetto il vecchio cancello sulla strada provinciale, sbarrando così il sentiero di accesso alla spiaggia. Anche quella volta, come succede oggi al Bagno, i proprietari della villa sovrastante vantarono diritti di proprietà su costa e spiaggia dell’Anime e necessità di garantire la loro tranquillità e la sicurezza dei bagnanti. Subito, anche per una sorta di riflesso-politico elettorale, la polemica fu molto dura e sembrò prevalere l’asserito “diritto” dei proprietari ma il dottor Martini, con il suo pragmatismo, riuscì alla fine a trovare un accordo ed a liberare la spiaggia da cancelli e catene restituendola ai marinesi ed ai turisti, che ora possono frequentare senza problemi le acque limpide di questo gioiello incastonato tra le rocce nere e le falesie bianche.
Con l’arrivo dell’Amministrazione di Andrea Ciumei le cose sono cambiate in peggio: il modello sembra quello della Torre Medicea, per la quale fino all’ultimo si è detto che gli eredi Brignetti potevano vantare diritti sul monumento simbolo di Marciana Marina, per alla fine dire che la Torre era pubblica a tutti gli effetti, come Legambiente e qualche sentenza dicevano da anni …
Attualmente la situazione delle spiagge di Marciana Marina è questa:
La Cala è raggiungibile da un sentiero comunale e dalla discesa del Maciarello (Marciana);
La Ripa Barata e raggiungibile attraverso un sentiero ripristinato e segnalato dal Parco Nazionale;
La Fenicetta, la minuscola spiaggia ad ovest del porto è in erosione e si aspetta ancora il progetto di recupero e valorizzazione dell’area;
La Fenicia è per buona parte occupata da concessioni balneari;
La spiaggia del Capitanino, dentro la zona portuale, secondo le ordinanze di Comune e Capitaneria non sarebbe balneabile, ma la gente ci fa tranquillamente il bagno vicino a barche e “troppo-pieni”;
La spiaggia della Marina, davanti al Paese, prima totalmente libera, da diversi anni è in parte occupata da una concessione balneare che poi è stata ampliata;
Gli scogli dell’Omo e la minuscola spiaggia della Madonnina sono difficilmente accessibili e non segnalati;
La spiaggia dell’Anime/La Crocetta è liberamente accessibile ma il sentiero andrebbe messo in sicurezza; La spiaggia dello Schioppo ha da un paio di anni il suo accesso guarnito da un cartello proprietà privata che scoraggia i turisti, eppure quel sentiero è il congiungimento con il percorso che si snodava lungo la fascia demaniale e che permetteva di proseguire lungo la costa, ma il tratto di questo sentiero che risaliva gli scogli ad est della spiaggetta è crollato da anni e, nonostante le continue sollecitazioni di Legambiente, nessuno lo ha mai ripristinato;
La costa e le spiaggette di Cote Tonda, sono di fatto privatizzate proprio a causa del mancato ripristino del sentiero sul demanio che le collegava alla spiaggia dello Schioppo. Non sono infrequenti episodi di persone invitate a non prendere il sole in quest’area perché accusate di essersi introdotte in una proprietà privata;
La spiaggia Ovest del Bagno (Tonnara) è oggetto delle polemiche di questi giorni per il tentativo in corso di privatizzarne una parte
La spiaggia del Bagno ad est del promontorio è irraggiungibile da terra perché le ville realizzate lungo la costa ne precludono l’accesso. Si tratta del tratto di costa dove un paio di anni fa Legambiente denunciò la costruzione di una piscina sulla costa senza la necessaria valutazione di incidenza prevista per un’area Zps o limitrofa.
La spiaggia delle Sprizze è accessibile attraverso un ripido sentiero che ha però bisogno di una immediata manutenzione
La spiaggia di Redinoce/Le Briciole è accessibile attraverso una strada liberamente percorribile a piedi
Legambiente - Circolo dell'Arcipelago Toscano