Con la presente intendiamo rispondere alle questioni sollevate dalla petizione firmata da decine di operatori commerciali e privati cittadini del Comune di Campo nell’Elba pervenuta in data 21 Novembre che aveva come oggetto “Pulizia dei canali e dei fossi e rischio esondazione”.
Il Consorzio che presiedo infatti è subentrato nei compiti di bonifica due anni e mezzo fa alla estinta Unione dei Comuni dell’Arcipelago Toscano.
Ci siamo sempre posti in rapporto con questo territorio con grande umiltà in quanto poco conoscevamo dei suoi problemi.
Abbiamo sempre offerto e ricercato collaborazione con le istituzioni locali per cercare di rispondere al meglio il nostro compito.
La risposta che segue mi da l’occasione per fare chiarezza su molti aspetti della complessa situazione del territorio elbano dal punto di vista della sicurezza idraulica e di svolgere alcune valutazioni che potranno essere utili ad un dibattito serio, fondato su elementi concreti, nell’esclusivo interesse del territorio e dei cittadini.
MARINA DI CAMPO AREA A RISCIO IDRAULICO MOLTO ELEVATO
Se si osservano le carte del rischio idraulico del Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Toscana, recepite dagli strumenti urbanistici comunali, possiamo rilevare come l’abitato di Marina di Campo sia coperto da una grande macchia blu che significa “area a rischio idraulico molto elevato”.
MESSA IN SICUREZZA: SERVONO INVESTIMENTI RILEVANTI
Mettere in sicurezza Marina di Campo significa realizzare investimenti “strutturali” estremamente rilevanti.
Il Piano generale degli interventi per il superamento dell’emergenza a seguito dell’evento alluvionale del 7 Novembre 2011 (ordinanza Presidente Giunta Regionale n. 15 del 30/03/2012) aveva stimato in 20.000.000 di € il fabbisogno di risorse necessarie a “mitigare” il rischio idrogeologico (12.000.000 € per gli Alzi e 4.000.000 ciascuno per il Bovalico e Formicaio).
E’ del tutto evidente che fino a quando non si realizzeranno opere strutturali il territorio di Campo nell’Elba non è un territorio sicuro.
UN TERRITORIO INTENSAMENTE URBANIZZATO IN AREE PERICOLOSE
Molta parte del territorio elbano è stato oggetto di politiche di programmazione urbanistica che hanno consentito l’edificazione in zone ad elevato rischio idraulico.
Non a caso a Marina di Campo le principali zone urbanizzate si chiamano “Foce” e “Stagno”.
Questo ci da il senso di quanto sia grande la necessità di invertire una cultura che per decenni ha caratterizzato la gestione di molte parti del territorio italiano, isola d’Elba compresa: una cultura che è fatta di sproporzionate pressioni edificatorie, impermeabilizzazione (urbanizzazione) di vaste aree che andavano lasciate libere alle normali esondazioni dei corsi d’acqua, condoni edilizi, ecc..
Il rischio idraulico è aumentato notevolmente anche perché gran parte dei corsi d’acqua è stato “stravolto” dalla realizzazione di case, alberghi, attività produttive, muri, recinzioni e manufatti di ogni genere realizzati a ridosso degli stessi.
Oppure perché si sono eseguiti restringimenti degli alvei con gli attraversamenti (ponti) ed i tombamenti, i quali diminuiscono notevolmente la capacità di deflusso delle acque.
Vogliamo prendere atto di tutto questo?
LE COMPETENZE DEL CONSORZIO
Siamo i più convinti sostenitori che la prima opera di prevenzione del dissesto idrogeologico sia la corretta e costante manutenzione delle opere di difesa idraulica.
Ma se piove di più di quanto sia la capacità di deflusso del corso d’acqua è evidente che si verificano esondazioni e per prevenirle servono opere ed interventi di riduzione/mitigazione del rischio idraulico (casse espansione, briglie, arginature adeguate,ecc..).
Sono moltissimi i corsi d’acqua dell’Isola d’Elba che si trovano in questa condizione di insufficienza.
A ciò si deve aggiungere il fatto che il territorio subisce piogge sempre più intense concentrate in pochissimo tempo e spazio.
In questo contesto succede che in articoli di stampa si tira in ballo il Consorzio in maniera impropria, come se questo Ente fosse titolare della messa in sicurezza del territorio: nulla di più forviante.
Il Consorzio ha quale compito quasi esclusivo quello di far funzionale al meglio possibile il reticolo idraulico che ha in gestione e manutenerlo utilizzando le risorse introitate con il tributo di bonifica.
Compito assegnato al Consorzio dalla L.R. 79/2012 è pertanto la “manutenzione ordinaria” dei corsi d’acqua facenti parte del reticolo di gestione: in termini pratici significa effettuare tutte quelle operazioni che consistono nel taglio rasoterra e trinciatura delle erbe palustri, canne e arbusti , nella potatura taglio e rimozione di piante morte e/o debolmente radicate che potrebbero creare problemi in concomitanza di eventi di piena, nello spalettamento del materiale di resulta fuori dalle pertinenze idrauliche e nella risagomatura delle sezioni di deflusso laddove necessario.
Il Consorzio non ha alcune competenza sulle attività di pronto intervento e somma urgenza che invece competono alla Provincia.
NON SERVONO CAPRI ESPIATORI
Noi non siamo tra quelli che cercano colpevoli: non fa parte del nostro modo di pensare e di agire.
Siamo un ente “operativo” che cerca di svolgere al meglio possibile il proprio compito e dare un contributo a rendere più sicura la vita quotidiana dei cittadini, i loro beni e le loro attività economiche.
Ma non possiamo fare finta o ignorare la situazione “di fatto” che si è venuta a creare, nei decenni, nel territorio elbano.
Certo è più facile tenere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e individuare un capro espiatorio al quale attribuire tutte le responsabilità.
Noi crediamo che lavarsi la coscienza invidiando le colpe negli “altri” non sia utile a risolvere i problemi.
Noi diciamo invece : ad ognuno le proprie responsabilità.
Solo quando ci sarà questa consapevolezza condivisa e diffusa potremo dire di essere sulla buona strada e fare un passo in avanti in direzione di una maggiore sicurezza dei cittadini.
Il Consorzio può fare la sua parte ed è disposto a confrontarsi con tutti per migliorare ulteriormente il proprio lavoro.
Siamo aperti e disponibili a discutere con tutti quelli che lo vorranno dei problemi relativi ad una migliore gestione dei corsi d’acqua presenti sul territorio. Siamo coscienti che tutto può essere migliorato a partire dalla nostra azione e dei nostri piani di manutenzione.
Ma le falsità e le strumentalizzazioni vanno smascherate.
Nella petizione firmata da cittadini, operatori commerciali e privati proprietari di abitazioni di Marina di Campo che hanno subito danni dall’alluvione del Novembre 2011 si fanno affermazioni pesanti come ad esempio “… lo stato dei canali, dei fossi e più in generale del territorio collinare di Marina di Campo si presenta esattamente come tre anni fa:canali ingombri di canne e di rifiuti e nessuna opera di bonifica o del territorio compiuta, in particolare per il fosso del Bovalico”…...”ci chiediamo quale sia la destinazione e l’uso dei contributi consortili versati”… “ci chiediamo perché chi li riscuote non ha la sensibilità di utilizzarli per la manutenzione periodica e messa in sicurezza dei fossi” che ci permettiamo di non condividere nel modo più assoluto.
Su questo vogliamo fare chiarezza con dati alla mano.
LE AZIONI EFFETTUATE DAL CONSORZIO
LE ATTIVITA’ SULL’INTERO COMPRENSORIO ARCIPELAGO TOSCANO
La manutenzione del reticolo, in termini di Km lineari di corsi d’acqua oggetto di manutenzione, ha registrato in questi tre anni la seguente progressione:
2012 (agosto-dicembre) |
2013 |
2014 (programmati) |
28,0 Km |
44,7 Km |
72,4 Km |
La tabella sottostante indica l’incremento notevole delle attività di manutenzione: in particolare nel 2014 c’è stato un aumento complessivo del 62% delle attività rispetto al 2013.
Km lineari 2013 |
Km lineari 2014 (in programma) |
Incremento % 2013/2014 |
||
Amministrazione Diretta |
28,2 Km |
43,9 Km |
+ 56 % |
|
Ditte C/Terzi |
16,5 Km |
28,5 Km |
+73 % |
|
Totale |
44,7 Km |
72,4 Km |
+ 62 % |
|
LE ATTIVITA’ SVOLTE NEL COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA
La situazione specifica del Comune di Campo nell’Elba, oggetto di numerosi interventi sulla stampa e della petizione citata, è illustrata in termini di metri lineari (ml) di corsi d’acqua in manutenzione dalla tabella che segue:
NOME DEL CORSO D'ACQUA |
ML. MANUTENZIONE ANNO 2013 |
ML. MANUTENZIONE ANNO 2014 |
Rio della Grotta o Fosso degli Alzi e relativi affluenti |
1030 |
5150 |
Rio di Seccheto o Valle Buia |
550 |
820 |
Torrente Galea |
- |
2800 |
Rio della Pila |
1450 |
2320 |
Rio Bovalico |
630 |
2192 |
Rio Forcioni |
- |
450 |
Rio di Filetto |
- |
1100 |
Rio di Segagnana |
- |
142 |
Fosso del Canaletto |
500 |
600 |
4.160 ml. |
15.574 ml. |
Come emerge dalla lettura dei dati di cui sopra, fra il 2013 ed il 2014 si è registrato un incremento delle attività di manutenzione nei corsi d’acqua in gestione ricadenti nel Comune di Campo nell’Elba di oltre il 370% in termini di metri lineari.
Si evidenzia inoltre che, proprio in questi giorni, i fossi Alzi e Bovalico sono oggetto di un ulteriore intervento di manutenzione annuale attuato dal Consorzio.
Abbiamo sempre espresso la nostra più totale disponibilità ad ascoltare suggerimenti, proposte e critiche al nostro operato da qualsiasi parte arrivino ma affermare che il Consorzio non ha effettuato alcuna opera di manutenzione ai corsi d’acqua del territorio di Campo nell’Elba non corrisponde a verità.
Altro discorso è sostenere o contestare che si possa fare meglio, cosa non solo sempre possibile ma anche doverosa.
LE DIFFICOLTA’ OPERATIVE INCONTRATE NELL’ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE
L’incontro fra i Sindaci dei Comuni dell’Isola d’Elba ed il Consorzio avvenuto il 29 Ottobre scorso tenuto presso il Comune di Portoferraio, ha rappresentato una occasione di confronto che ha permesso di chiarire le competenze dell’Ente, di verificare RIFle verifica delle attività di manutenzione programmate e le principali difficoltà incontrate che incidono su una corretta manutenzione e gestione dei corsi d’acqua.
TOMBAMENTI ED INTERFERENZE
Uno dei problemi più rilevanti riscontrati sul territorio elbano è quello dei tombamenti dei corsi d’acqua.
Abbiamo evidenziato la necessità di “censire” in modo dettagliato e puntuale la loro presenza, dato che risultano particolarmente numerosi e interessanti corsi d’acqua abbastanza importanti.
Peraltro la manutenzione dei tratti tombati non è compito del Consorzio ma di coloro che hanno realizzato le opere di tombamento.
Acquisire elementi di conoscenza preziosi sui tombamenti esistenti nel territorio in questione è una priorità: a tal proposito il Consorzio ha richiesto alla Regione Toscana uno specifico finanziamento sulle risorse del Documento Annuale Difesa del Suolo 2015.
Di norma i tombamenti interessano i tratti di foce dove l’urbanizzazione è più spinta e dove quindi si concentrano i beni immobili pubblici e privati.
Oltre ai tombamenti il Consorzio nella sua attività di manutenzione si trova frequentemente a dover fare i conti con difficoltà operative di accesso ai corsi d’acqua per la presenza di recinzioni, manufatti, cavi e tubazioni di ogni genere, puntualmente segnalati alle amministrazioni comunali per i provvedimenti di competenza.
Per ultimo ricordiamo il tema della manutenzione degli attraversamenti dei corsi d’acqua (ponti e passerelle) che rimane a carico del proprietario della infrastruttura e non dell’Ente gestore del corso d’acqua.
PROBLEMATICHE DI MANUTENZIONE NEL PERIODO MARZO-GIUGNO
Nei mesi scorsi è emersa una ulteriore problematica legata alla applicazione di una Direttiva della Regione Toscana (DCRT n. 155/2007) che stabilisce norme a tutela dell’avifauna nidificante.
Nello specifico il Consorzio ha dovuto sospendere le proprie attività in quanto ritenute dal Corpo Forestale dello Stato in contrasto con la direttiva di cui sopra che vieta nel periodo marzo-giugno i tagli vegetazionali in alveo.
Il Consorzio ritiene di svolgere la propria attività in conformità ai dettami previsti dalla nuova legge di riforma e agli indirizzi della Regione Toscana.
Pur consapevoli di dover perseguire l’obbiettivo di un compromesso fra le esigenze di sicurezza idraulica del territorio e la conservazione delle condizioni naturali dei corsi d’acqua, siamo molto preoccupati per le attività di manutenzione da programmare per il 2015.
La questione è stata sollevata alla Regione Toscana, ai Comuni elbani e al Corpo Forestale dello Stato evidenziando che bloccare per quattro mesi le attività di manutenzione avrebbe una ripercussione seria sulla sicurezza idraulica del territorio.
LE ALTRE ATTIVITA’ DEL CONSORZIO
Sono molteplici le attività che il Consorzio mette in atto nello spirito di leale collaborazione e supporto nei confronti delle altri livelli istituzionali.
Dal monitoraggio del territorio in caso di allerta meteo attraverso tecnici e personale operativo in reperibilità ad interventi puntuali che di volta in volta si rendono necessari.
Più volte, in questi anni ed anche recentemente, il Consorzio è intervenuto per aprire la foce del Fosso Bovalico e di altri fossi, a causa di particolari condizioni atmosferiche e venti che spingevano la sabbia dal mare verso terra e che provocavano l’occlusione delle foci stesse.
Tutto ciò non avendo competenza diretta nel pronto intervento e somma urgenza, obbligo che ricordiamo a carico della Provincia.
E’ stato inoltre conclusa la progettazione dei lavori di rimozione delle sabbie dall’alveo dal fosso Bovalico e loro collocazione per il ripascimento della spiaggia di Marina (finanziamento Piano Manutenzione straordinaria Regione Toscana per oltre € 85.000) per il quale è stata effettuata la Conferenza dei Servizi il 30 Ottobre scorso nella quale sono stati acquisiti i pareri degli enti coinvolti nel procedimento.
Al fine di accelerare le procedure per l’affidamento dei lavori e quindi la realizzazione dell’intervento abbiamo chiesto alla Regione Toscana di inserire tale progetto tra le procedure semplificate previste dal Decreto “sblocca Italia”.
FACCIAMO CHIAREZZA SUL TRIBUTO DI BONIFICA
Relativamente al tributo ed alla sua destinazione nelle settimane scorse abbiamo letto e sentito dichiarazioni che non corrispondono neppure lontanamente alla realtà e che ci preme chiarire: qualcuno si è addirittura spinto a dichiarare che il Consorzio riscuote dai soli contribuenti del Comune di Campo nell’Elba la cifra di 1.000.000 €.
E’ palese e facilmente dimostrabile che il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa emette annualmente, per tutta l’attività svolta sull’Isola d’Elba, circa 900.000 € di tributo, dei quali, nel 2013, sono stati riscossi bonariamente il 90%. Per inciso vogliamo sottolineare che tale ottimo livello di riscossione implica, da parte della comunità elbana, che il lavoro effettuato dal Consorzio in questi due anni e mezzo è stato riconosciuto di una qualche utilità.
Il tributo relativo ai consorziati di Campo nell’Elba è invece di circa 176.000 €, cifra nettamente inferiore a quella fuorviante che più volte è stata richiamata da diversi autorevoli soggetti.
Ci preme infine sottolineare che il Consorzio impiega il 75% degli introiti derivanti dal tributo nei lavori di manutenzione ordinaria del reticolo di gestione.
LA PROPOSTA: UNA “PATTO” PER LA SICUREZZA IDRAULICA DEL TERRITORIO
Il tema della sicurezza idraulica del territorio elbano ed in particolare dell’abitato di Marina di Campo richiede, a nostro avviso, uno stretto lavoro di coordinamento e cooperazione fra tutti gli enti preposti.
Per evitare però che il tutto finisca in chiacchere che non producono sostanza occorrono precisi presupposti, indispensabili ad avviare un processo nuovo per quel territorio e cioè:
la consapevolezza della natura, delle dimensioni e della complessità dei problemi di sicurezza idraulica di quel territorio (elevato rischio idraulico, necessità di investimenti consistenti per la messa in sicurezza, cambiamenti climatici, urbanizzazioni intense, tombamenti ed interferenze);
la condivisione intesa come ricerca di soluzioni discusse e concordate fra tutti i soggetti istituzionali coivolti (Regione Toscana, Genio Civile, Provincia Livorno, Comune, Ente Parco Nazionale, Corpo Forestale dello Stato ecc..) e non (cittadini, associazioni ambientaliste e culturali, associazioni di categoria,..);
l’esercizio della responsabilità ovvero la stipula di un vero e proprio “patto” che tutti i soggetti si impegnano a rispettare e dove ciascuno si assume impegni chiari, concreti, pubblici e verificabili.
Su questi presupposti il Consorzio è pronto a fare la sua parte
Siamo convinti che in un contesto di riforma istituzione come quello nel quale ci troviamo, dove non è chiaro che cosa diventeranno le Province sia necessario incrementare il livello di integrazione e di coordinamento di tutti i soggetti che hanno il compito di tutelare e salvaguardare il territorio e la sicurezza dei cittadini. Il Consorzio Toscana Costa, andando oltre i propri compiti e i propri obblighi normativi sta promuovendo in altri territori, come ad esempio la Val di Cornia, il “Contratto di Fiume” un processo di coordinamento, confronto e dialogo tra i soggetti coinvolti per un’azione più coerente e soprattutto efficace per la sicurezza idraulica del territorio e per la sostenibilità ambientale nell’uso delle risorse idriche del fiume Cornia.
Un processo simile, in forma sperimentale, sarebbe la cosa giusta e corretta da far partire anche per il territorio di Campo nell’Elba.
Questo confronto consentirebbe intanto di capire quali sono gli interventi programmati dai vari enti preposti alla sicurezza idrogeologica e idraulica, i progetti già finanziati o in corso di finanziamento, quelli fermi che devono essere sbloccati, i lavori e le attività che dovrebbero essere progettati ex novo.
Mettere in campo un’attività di respiro complessivo è l’unica in grado di dare risposte concrete per la sicurezza del territorio.
L’alternativa è andare avanti in ordine sparso e continuare, in occasione della prossima alluvione, piccola o grande che sia, il gioco deleterio dello “scarica barile” delle responsabilità che, di questo ne siamo certi, non porterà niente di buono per il territorio ed i cittadini .
IL PRESIDENTE
Dott. Giancarlo Vallesi