Umberto Mazzantini negli ultimi quattro anni aveva guidato come portavoce il Circolo di Legambiente dell'Arcipelago Toscano (sommando l'incarico locale a quelli regionali e nazionali affidatigli dal Cigno Verde), la sua "supplenza" è terminata Lunedì con la celebrazione all'Enoteca delle Fortezze di Portoferraio del Congresso del Circolo che ha rinnovato i suoi organi dirigenti.
Formalmente sarà il neo eletto direttivo a nominare il nuovo Presidente ma già l'assemblea ha stabilito chi sarà alla guida della struttura insulare, e questa volta al timone andrà una donna: la Psicologa Maria Frangioni anche lei con un recente passato di dirigente di alto livello nell'associazione ambientalista, avendone per un lungo periodo assolto al compito di guidare a livello regionale il Settore Scuola.
Molti i nomi nuovi nel Direttivo che le è stato affiancato composto (oltre che dalla stessa Maria Frangioni) da Federica Andreucci, Andrea Cocchia, Beppe Contin, Paolo Gasparri, Claudia Lanzoni, Francesca Magnanini, Umberto Mazzantini, Francesco Mezzatesta, Giovanna Neri e Isa Tonso, mentre nel Collegio dei Garanti sono stati eletti Gianlorenzo Anselmi, Luciana Gelli e Gianmario Gentini.
La nuova Presidente iscritta dal 1984 a Legambiente, specializzata in partecipazione e in costruzione di reti sociali - come ha sottolineato Mazzantini - ha la caratura e l'esperienza giuste per dirigere una struttura associazionistica di assoluto rilievo sociale e dalla forte operatività come è il Cigno d'Isola.
Uno spessore culturale dimostrato (pure se in sintesi) dalla qualità degli interventi registrati durante un congresso aperto dal saluto un altro "iscritto eccellente", il presidente del P.N.A.T. (e della Federparchi) Sammuri, e concluso dai dirigenti del regionale e del nazionale Ferruzza e Venneri.
«L’obiettivo è quello di un rilancio della nostra iniziativa - ha affermato ancora Mazzantini - al fine di aprirci maggiormente verso un’opinione pubblica ormai stanca di un modello di sviluppo arrivato alla sua fine".
E l'intervento dell'uscente portavoce, così come il dibattito, sono serviti ad evidenziare il radicamento dell'associazione nel territorio, dimostrato anche dalle infinite "richieste di intervento" arrivate al circolo dalla cittadinanza elbana e dai suoi ospiti, una fiducia che ha sostanziato la punta di orgoglio riscontrabile nella prosieguo dell'intervento di Mazzantini:
«L’Elba è cambiata molto in questi anni anche grazie alle nostre battaglie. Spesso isolate, molte volte pericolose. Hanno provato a tacitarci e perfino a corromperci, non ci sono mai riusciti"
Non certo entusiastico il complessivo giudizio sulla tenuta "ambientale e di legalità" della classe dirigente dell'isola che si è dimostrata permeabile e, forse, neanche fino in fondo consapevole di chi gestisce davvero il territorio elbano.
In troppe occasioni Legambiente si è trovata a supplire una classe politica non all’altezza.
"Siamo aperti al non poco di buono che comunque sussiste nell'imprenditoria e nella società elbana - ha chiuso Mazzantini - ma continueremo a combattere senza paura i comitati d’affari che puntano ancora su un modello di sviluppo logoro».
Maria Frangioni ha aperto il suo intervento dichiarandosi preoccupata per la responsabilità del ruolo che le è stato affidato: Ho però accettato - ha detto - perché so di poter contare sul contributo di chi ha trainato Legambiente in questi anni, e di chi riusciremo a coinvolgere in futuro. Cambierà la struttura, il direttivo tra l'altro si doterà di una segreteria esecutiva, non muteranno i nostri princìpi per i quali non intendo indietreggiare di un millimetro. L’idea è quella di creare una rete di risorse per poter coinvolgere di più i cittadini, le imprese sane e tanti giovani. Gli eventi e le alluvioni di questi giorni - ha concluso la nuova responsabile insulare - mostrano quanto ancora c'è da lottare per la difesa del suolo e contro l’abusivismo. mentre un altro punto essenziale sarà la spinta perché si affermi un turismo di qualità sulla nostra isola».