Il Progetto Centro Giovani nasce con lo scopo primario di riavvicinare i ragazzi a Portoferraio, sviluppando in loro il desiderio di dare un contributo fattivo alle attività della loro cittadina e dando loro una valida alternativa ai pomeriggi trascorsi al bar o, peggio ancora, in mezzo alla strada.
La delibera 191 del 15/10/2014 presenta in effetti all’allegato C il tariffario previsto per lo sfruttamento dei locali del Centro Giovani ma, come si legge nell’interpellanza del Gruppo Cosetta Pellegrini, viene malinterpretato. Se è infatti vero che è stata prevista la possibilità di svolgere attività a pagamento all’interno del centro, prassi peraltro diffusa in molti altri centri giovani del resto d’Italia, è altrettanto vero che possono tranquillamente essere fatte attività gratuite. L’impostazione prevista in delibera aveva ragione d’essere poiché le risorse a bilancio a favore dei giovani erano praticamente inesistenti, tanto da far optare la giunta per una linea che, sì, chiedeva un contributo a tutti coloro che desiderassero tenere corsi o svolgere attività all’interno del centro, ma che canalizzava tutte le entrate in un capitolo dedicato e appositamente aperto (1.10.04.02 – 1.10.04.03 – 1.10.04.05) e che iniziava a creare un tesoretto a esclusiva disposizione dei giovani.
Tale impostazione è stata tuttavia ulteriormente superata in fase di assestamento di bilancio poiché ho fatto inserire in un’area praticamente priva di risorse una cifra pari a € 3000 (il capitolo di riferimento, appositamente aperto, è il 1.10.04.05.121). Ma c’è di più: ho creato un’équipe di lavoro insieme a tanti ragazzi portoferraiesi dotati di talenti e velleità artistiche e stiamo lavorando insieme a quello che è un vero e proprio progetto di riqualificazione giovanile. Stiamo infatti creando un’associazione di promozione sociale formata interamente da ragazzi più o meno grandi che gestirà, insieme all’ufficio Politiche Giovanili, il Centro Giovani decidendone in completa autonomia e nel rispetto dello statuto (in fase di redazione) impostazione, orari, modalità di iscrizione e autofinanziamento, corsi e attività e quant’altro. Si farà inoltre promotrice di attività, eventi e iniziative dentro e fuori dal centro dedicate espressamente ai nostri giovani. Il primo contributo all’associazione arriverà proprio dal Comune attraverso le risorse stanziate in fase di assestamento. Tale iniziativa, oltre a offrire valide alternative alla strada, è un modo per responsabilizzare i ragazzi e farli sentire, grazie anche al sostegno delle istituzioni, veri e propri artefici del futuro loro e dei loro coetanei, sulla base della produttiva peer-to-peer education (impostando cioè la didattica tra pari).
Quanto al servizio Informagiovani-Paas è in fase di conclusione la gara di appalto per il nuovo soggetto gestore e che si occuperà appunto dei servizi Informagiovani e Paas ma non della gestione del Centro Giovani, di cui coordinerà soltanto gli spazi in collaborazione con l’associazione appena illustrata e, ovviamente, con l’amministrazione comunale.
Concludo ringraziando il Gruppo Cosetta Pellegrini per l’interpellanza e devo dire che l’improvviso interesse verso il Centro Giovani stupisce. Stupisce perché la bellissima struttura di Calata Mazzini risultava “ufficialmente” inutilizzata da quasi due anni, ma in realtà ufficiosamente frequentata da associazioni che svolgevano al suo interno attività per bambini, lodevole iniziativa ma assolutamente fuori target per una struttura che, in virtù della denominazione di Centro Giovani, si presume dedicata alla fascia di età dagli 11 anni in su. Risultava priva della linea adsl (e, di conseguenza di rete wi-fi) vera e propria contraddizione in termini per un Centro Giovani aperto nel 2012. Risultava priva di arredi, ma soprattutto risultava priva di qualsivoglia regolamentazione tanto che, per l’impossibilità di risalire a tutti i soggetti in possesso delle chiavi, si è rivelato necessario sostituire il blocchetto della serratura anche a seguito di spiacevoli episodi di spreco e danneggiamento (rubinetti aperti, luci accese, muri sporchi, angoli sbeccati). Ora mi chiedo: ha forse creato disturbo il passaggio dall’anarchia più totale alla consapevolezza dell’esistenza di un vero e proprio progetto per i nostri giovani? È forse una mossa inaspettata essere passati da fumosi e scontati messaggi in video e programmi pre-elettorali alla prima vera iniziativa di partecipazione dei giovani e per i giovani, troppo spesso considerati solo un mero bacino di voti, alla vita di Portoferraio?