Lasciano sinceramente sconcertati le dichiarazioni, apparse recentemente sulla stampa sull’argomento delle gestioni associate, rese dal sindaco di Marciana Marina, Andrea Ciumei.
Egli è sembrato più proteso (come dallo stesso in altra sede confessato) a schivare il rischio di perdere consenso piuttosto che a rappresentare le esigenze dei cittadini ancora in attesa di vedere applicati concreti sforzi per ridurre i costi della pubblica amministrazione.
La cosiddetta “Legge Delrio”, sul tema in oggetto, dispone che l’esercizio delle funzioni comunali (nel caso) fondamentali sia effettuato in forma associata (tra Comuni, sempre nel nostro caso) secondo i principi di efficacia, economicità, di efficienza e di riduzione delle spese, secondo le forme associative previste.
Quindi: è una legge innanzitutto da rispettare, che, particolare non secondario, lascia alle amministrazioni l’onere e l’onore della progettualità delle gestioni associate nel loro complesso, progettualità banalmente finalizzata a portare risparmi, ci mancherebbe altro.
Ora, al mondo ed in un qualsiasi sistema produttivo (ebbene sì, convinciamoci che anche un Comune è un “sistema produttivo”, pur non producendo automobili ma servizi), non è dato conoscere casi in cui più soggetti decidano di “fare rete” e di ottimizzare l’uso coordinato, o comune, di risorse senza ottenere risultati positivi, magari non su tutti gli aspetti particolari, ma nel complesso certamente si.
Ove tale risultato positivo non dovesse raggiungersi ciò starebbe solo ad indicare una incapacità progettuale ovvero una miope volontà (a spese dei cittadini contribuenti) di conservazione di privilegi, di controllo locale, di mantenimento di rendite di posizione, di campanilismi, o addirittura una dimostrazione di malcelate antipatie tra amministratori anche della stessa area politica.
La dice lunga, al proposito, l’atteggiamento dello stesso Ciumei nei confronti di Portoferraio, città matrigna ed accentratrice ai tempi di Peria e del referendum sul Comune Unico, città amica, “vicina” e vantaggiosa con Ferrari: viene da chiedersi cosa sia cambiato, nella sostanza, nei rapporti con Portoferraio e, di converso, con quello di Marciana (di cui, tra l’altro, Marciana Marina è, storicamente, una costola).
Così come la dice lunga, anche il desiderio (per fortuna insoddisfatto da parte del legislatore) di Ciumei di vedere imposto per legge l’associazionismo gestionale tra Comuni limitrofi: l’eventuale imposizione avrebbe assunto il valore della attribuzione, per legge, di una patente di incapacità di attuare ciò che dovrebbe essere banale, come nei casi di Marciana e Marciana Marina, e di Rio Elba e Rio Marina, ad esempio.
Quanto stiamo oggi osservando, cioè un associazionismo gestionale che appare veramente a caso e senza un chiaro e logico filo conduttore, sembra guidato esclusivamente da sintonie e simpatie personali, piuttosto che da una visione politica (non partitica) ed organizzativa oggettiva.
Altro che intermediazione delle Prefetture per gestire “criticità sul territorio” : non è certo di queste criticità o di consigliare un non-rispetto di leggi che si può occupare una Prefettura !
Ciumei dimentica, o finge di dimenticare, e con lui anche qualcun altro, una mozione unitaria del luglio 2013 a firma congiunta delle liste di minoranza dei Comuni di Marciana, Marciana Marina e Campo, sulla quale, in nome addirittura del Comune unico dell’Elba occidentale, tutti sembravano essere d’accordo : per quali meandri si è persa ? quali sintonie si sono spezzate ?
In realtà, tutto appare come un incomprensibile alibi (volendo, al momento ed in attesa di adeguate verifiche, rigettare l’ipotesi della incapacità progettuale) che altro non fa che alimentare sempre più il rimpianto per la mancata istituzione del Comune Unico.
Paolo Di Pirro