Dopo la Conferenza regionale del Pd si è tornati a discutere del ‘ruolo’ della Toscana e delle sue politiche nel contesto nazionale. L’articolo di Iacono su Il Tirreno e a seguire di Modica e le pronte e come sempre sferzanti repliche di Parrini meritano –primarie o non primarie- qualche commento. Innanzitutto che sull’oggetto del contendere non solo sono pochi a discutere ma sono ancora meno quelle seriamente informati sui fatti. Si dice che la nostra regione senza perdere tempo in sciocchezze come la lunghezza della pista di Peretola o i timori degli Asor Rosa di turno sbeffeggiati se esprimono qualche preoccupazione per le Apuane e altro deve solo galoppare, correre. Se poi la regione come le province e i comuni devono fare i conti non solo con i tagli ma raccapezzarsi nella crescente confusione istituzionale chi se ne frega. Nel suo libro sulla Toscana Enrico Rossi ha ricordato saggiamente della nostra regione alcune tra le esperienze e innovazioni più significative prime fra tutte quelle volte a fare delle autonomie assai prima della entrata in vigore delle legge 142 un punto di forza di un governo del territorio efficace e partecipativo. Quella esperienza d’avanguardia che segnò il ‘modello’ toscano deve oggi vedersela con il compito di come rimediare alla abrogazione delle province e alle competenze in cerca di padrone accentrandole ulteriormente come sta facendo da par suo lo stato dopo tante chiacchere sull’area vasta e il decentramento ‘quasi federalistico’. Va deciso, ad esempio, se i due parchi provinciali toscani devono fare la fine delle province e delle Comunità montane o permettere ai comuni specie piccoli e piccolissimi superare una frammentazione che li penalizza specialmente nella gestione del territorio. L’assessora Marson è costretta intanto a ribadire che alcune leggi regionali in corso di approvazione non intendono bloccare alcunchè ma solo impedire gli sbreghi ambientali che invece piacciono molto a Forza Italia e soci e non solo per la gestione delle Apuane. Se la Toscana ha bisogno di correre non deve e non può farlo certo a bischero sciolto. E visto che il Pd ha così rilevanti responsabilità di governo regionali e nazionali non sarebbe ora che su questi temi anziché bacchettare a destra e a manca non facesse conoscere un po’ di più e un po’ meglio in documenti reperibili anche ai non addetti ai lavori le sue posizioni se e quando ne ha?
Renzo Moschini