“Siamo molto preoccupati per la situazione di stallo che si è venuta a creare a seguito della decisione di non aderire al progetto degli ospedali in rete della zona sud della nostra provincia da parte della articolazione zonale della conferenza dei sindaci dell'Elba”- questo il grido di allarme della Cgil ProvincialE “la nostra preoccupazione era già alta vedendo che la Conferenza dei Sindaci Provinciale riunita all'Elba nella scorsa settimana si era risolta in un insuccesso incapace di eleggere perfino un vicepresidente! Questo significa ,ancora una volta , che le istituzioni non sono in grado di comprendere la situazione di grande difficoltà in cui si trovano i servizi sanitari della zona dell'Elba e del resto della nostra provincia e non sono in grado di elaborare indirizzi programmatici che vadano oltre la visione particolare e campanilistica legata ai confini dei propri comuni.
Stupisce che ancora si presti orecchie alle sirene di vari comitati e non si risponda alle richieste delle organizzazioni sindacali che hanno inviato da tempo una piattaforma unitaria da essere valutarla congiuntamente. Evidentemente la voce dei lavoratori e dei pensionati non è da tenere in considerazione! Anche la nostra piattaforma prevedeva un progetto di sinergie che avrebbe dato vere garanzie di sicurezza all'ospedale di Portoferraio (ma anche di Piombino e Cecina) anche a fronte dei criteri stabiliti dal decreto Balduzzi (che individua in un bacino di utenza di oltre 150.000 ab.per servizi di secondo livello e specialistici,punto nascita,ecc.)-evidentemente si è dimenticata già la beffa subita dai cittadini elbani dei patti territoriali stipulati con l'assessore regionale a seguito delle manifestazioni dei comitati elbani ,ma mai finanziati, nè realizzati.
Ricordiamo brevemente i problemi dei servizi sanitari nella nostra provincia:
liste di attesa lunghissime, problemi dei pronto soccorso, posti letto ridotti all'osso, abbondantemente sotto la media regionale, mancata riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali, medici di base che continuano ad avere un atteggiamento negativo sulle innovazioni proposte, dalle cure primarie alla sanità di iniziativa ed infine la non apertura delle case della salute -tutte attività che potenzialmente potrebbero aver avuto il compito di dare servizi di qualità ai cittadini,di sgravare il lavoro immenso svolto con grande sacrificio degli addetti all'assistenza ospedaliera, dai medici agli osaa passando per il personale infermieristico, quindi mettere ordine in un sistema sotto attacco da un punto di vista della carenza e riduzione delle risorse che mette a rischio l'universalità del servizio sanitario. Siamo in una fase di cambiamento drastico della geografia delle Aziende Sanitarie con la proposta della giunta regionale per l'accorpamento delle Aziende sanitarie con una importante riduzione (da 12 a 3) operazione che la CGIL guarda con interesse per le risorse che potranno essere risparmiate e reinvestite nel sistema sanitario, ma allo stesso tempo con grande apprensione visti i problemi e le difficoltà storiche di cattiva organizzazione e di mancanza di visione strategica che già a livello provinciale si verifica sopratutto per l'assenza di programmazione (ricordo che il piano attuativo locale per i servizi sanitari nella provincia di Livorno non viene elaborato dal lontano 2001). Inoltre la legge di stabilità tagliando oltre 400milioni alla regione obbligherà ad ulteriori tagli sui servizi sanitari -noi crediamo che solo con una azione sinergica ed intelligente tra le istituzioni,si possa tentare di mantenere servizi dignitosi e di qualità ai cittadini .
La CGIL invita i presidenti delle zone della Val di Cornia e della Val di Cecina a proseguire sulla strada di una forte sinergia tra i due presidi ospedalieri di Piombino e Cecina, anche per uno sviluppo conseguente dei servizi territoriali e specialistici.
Ribadiamo la nostra richiesta di essere convocati al più presto per un incontro con i Presidenti delle articolazioni zonali della Conferenza dei Sindaci al fine di discutere quanto elaborato nella piattaforma unitaria nello scorso ottobre .
“Non possiamo aspettare. C’è bisogno che la politica dia risposte concrete e tempestive. Se la politica non programma l’azienda continuerà a gestire in maniera inadeguata secondo le usuali spinte corporative dei soggetti più forti a discapito della collettività”.
Franca Taddei segretria generale Cgil Livorno
Mauro Scalabrini Coordinatore Cgil Elba