La battaglia delle tre api per la salute degli Elbani si colloca in una fase di involuzione decennale della sanità regionale, quella della costruzione dei mega-ospedali, del Project Financing e dei buchi di bilancio come quello di Massa (Rovai m., La Nuova Sanità Toscana, Ed. Andromeda 2013).
Nell’ultimo anno sulla nostra isola comitati e sindaci delle tre api si rincorrono con loro progetti, incuranti del percorso istituzionale di programmazione, che prevede in primis la ASL-Zona Sanitaria che (in base ai dati di attività, di bilancio e delle normative vigenti) dovrebbe propone il piano per la sanità del proprio distretto di sua competenza e successivamente proporlo all’attenzione della conferenza dei sindaci. Quest’ultimi ed i loro assessori (magari consultando qualche cariatide ancora in attività della sanità elbana) a loro volta possono proporre le relative integrazioni, confrontarsi con la cittadinanza, e successivamente passare alla fase di approvazione in conferenza.
Invece la battaglia delle tre api procede senza regole con proclami, contestazioni, personalismi, accuse, alleanze fittizie ed uscite sul campo, anche divertenti come quella del PD che scrive in un suo comunicato …” avere una eccellenza come la riabilitazione utilizzando le eccezionali condizioni climatiche del nostro territorio”.
Il sole ed il mare aiutano la salute ma niente c’entrano con i percorsi di cura. La verità politica è che questa riforma della sanità toscana in essere, voluta ed imposta dal PD ed i suoi amministratori, non prevede alcuna tutela per i territori periferici, a totale vantaggio delle aree metropolitane e delle caste universitarie.
LA BATTAGLIA DELLE TRE API per l’ospedale elbano (attualmente funzionante come ospedale di base con tante criticità…), appare procedere a fatica e con tante incertezze di rotta.
In base alla normativa Balduzzi ed il piano della regione Cecina-Piombino hanno già i numeri per “dividersi un unico ospedale di base” dislocato in due presidi; Livorno ha i numeri per restare ospedale di 1 livello; la Zona Etrusca è una bufala figlia dell’ignoranza normativa di qualche sindaco della costa; un protocollo gestionale dell’ospedale con l’università di Pisa è un’ipotesi (del PD) per tacitare la popolazione, che al momento è priva di riferimenti normativi e di committenza. Inoltre se per la nomenclatura della Regione Toscana siamo figliastri, per le caste universitarie siamo una colonia come la Cayenne !
Il nostro ospedale al momento appare orfano di progetto ma dovrà/potrà risolvere le proprie criticità considerando che il processo di riforma in atto impone alcuni vincoli normativi e programmatici imprescindibili :
1. tutti gli ospedali italiani faranno parte di una programmazione di SERVIZI E PRESTAZIONI IN RETE;
2. la declinazione di RETE OSPEDALIERA ELBANA, come equipe chirurgica itinerante, troverebbe a la sua realizzazione solamente per l’isola, senza precedenti in altre USL. Per la realizzazione ed il suo mantenimento sarebbero necessari finanziamenti aggiuntivi finalizzati e/o norme contrattuali che al momento sono molto incerte. (Attualmente nel nostro ospedale sono operativi in rete itinerante con Piombino e Cecina il Day-Surgery di oculistica e di ortopedia, e la radiologia, ma a parere dello scrivente presto andranno a finire in un’attività ambulatoriale e sarà un ulteriore impoverimento dell’offerta sanitaria del nostro ospedale !).
La "REGIONE TOSCANA MATRIGNA" dal Protocollo d’Intesa per la sanità elbana del 19.10.1998 (non tutti lo ricordano!), siglato fra la Regione, la Comunità Montana ed il Parco, è arrivata dopo sedici anni, in questa importante fase di riassetto nazionale del sistema ospedaliero, senza un Piano Sanitario Insulare, anzi con l’accordo del 2012, due pagine di intenti e di promesse, dove sono più numerose le firme dei contraenti che i contenuti. Nell’ultimo Piano Sanitario del 2014 liquida in poche righe “la particolarità della situazione dell’isola d’Elba”, declassando l’ospedale Elbano a Centro di Prossimità e con una concessione di finanziamento aggiuntivo solo apparente, del parametro che moltiplicherà per 10 < 1 il budget isolano, che, mancante di un Piano e di progetti specifici per l’Elba, andrà a diluirsi nel budget generale della macro ASL di Nord-ovest con i debiti di Massa Carrara, Livorno, Lucca e Viareggio (la macro ASL più disastrata della regione!).
Con chiarezza vorrei dire a tutti noi, politici e personale sanitario, comitati e sindacati che questo è quanto abbiamo NON-OTTENUTO dalla nostra regione.
Bisognerà comunque quanto prima dare seguito all’accordo del 2012 e necessariamente sottoscrivere un PATTO TERRITORIALE con la nostra Regione Matrigna.
Prepariamoci tutti a sognare ma intanto come cittadini attiviamoci ed esortiamo i livelli istituzionali preposti a declinare con impegno e chiarezza ognuno il proprio compito :
1) la regione matrigna a fare un vero piano per la Sanità Insulare e Montana.
2) la Zona Sanitaria e la USL di Livorno a presentare un Progetto Elba supportato da dati che metta bene a fuoco le criticità da risolvere ed i percorsi assistenziali da garantire ai sensi degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera” (PCM , atto n° 198/csr del 13.01.15, come al punto 8.1.1 ad esempio per Infarto, ictus, traumatologia, neonatologia e punto nascita, pediatria, oncologia, specialistiche /senologia, urologia, endoscopia, oculistica,) e di quella territoriale per la riabilitazione, la Sanità Veterinaria, la Salute Mentale adulti ed infanzia, il Ser.T., l’ADI, l’ospedale di comunità ed l’ RSA ed altro.
3) la Conferenza dei Sindaci Elbani ad esigere una proposta dalla ASL, sui Livelli Minimi di Assistenza garantiti in rete, come proiezioni da altri ospedali, e quelli fruibili in autonomia ed in eccellenza dal personale sanitario stanziale nel nostro ospedale di Portoferraio.
4) i vari Comitati (si contano almeno 3 aggregazioni) a vigilare senza eccessi di protagonismo, senza rivendicare presunte competenze organizzative, ma avendo molto bene presente che il logos operativo della cittadinanza attiva è la piazza, per mettere a fuoco le criticità del sistema e promuovere iniziative di sensibilizzazione pubbliche; non certo spettano a loro i tavoli istituzionali della trattativa, ancora meno l’onere di presentare un Piano Sanitario di Zona e meno, meno, meno essere ricevuti a corte della regione matrigna in pellegrinaggio ufficiale e sponsorizzato dai giornali locali.
La Regione Toscana matrigna non si è mai dotata di un Piano Sanitario Specifico per le Zone Insulari e Montane, contravvenendo al principio costituzionale del diritto alla salute per tutti i cittadini in egual misura, anche per gli isolani ed i montanari.
Al momento è presente un vuoto istituzionale e normativo, lesivo del diritto costituzionale alla sanità ed alla salute degli isolani, che è di competenza del Tribunale Amministrativo Regionale (PCM 198 del 13.01.15 al punto 9.2.1 e 9.2.2 –Decreto Balduzzi). Inoltre Il diritto costituzionale violato alla salute ed alla sanità sicuramente entra nella giurisdizione della Corte di Strasburgo e/o della Corte di Giustizia Europea.
Piano Sanitario Regionale Insulare, Patto Territoriale e ricorso legale nelle sedi deputate per vincere la battaglia delle tre api, altrimenti il destino della sanità elbana e della nostra salute come isolani sarà segnato.
Come Meet Up Movimento 5 Stelle Isola d’Elba valuteremo azioni specifiche per sostenere localmente ed a livello parlamentare la battaglia contro il declassamento dell’ospedale elbano e contro questa riforma che il MoVimento 5 Stelle combatte a livello regionale e nazionale.
MeetUp - Movimento 5 Stelle Isola d’Elba