Al Presidente della Regione Toscana
Alla Giunta Regionale
A tutti i Gruppi Consiliari
OGGETTO: Uno Statuto speciale per l’Isola d’Elba.
L’attuale situazione dei servizi ai cittadini dell’Isola d’Elba suscita la convinzione della sottovalutazione da parte degli enti sovraordinati delle problematiche che caratterizzano la vita di una comunità insulare come la nostra, estesa su un territorio vasto e dislocata in molteplici realtà periferiche già di per sé penalizzate dalla loro distanza rispetto al capoluogo.
A ciò si aggiunga la drammatica congiuntura economica che il Paese sta attraversando in cui il deficit di risorse, se non redistribuite con equità e nel rispetto del principio di uguaglianza, avrà conseguenze inaccettabili sulle condizioni di vita di chi affronta una situazione di svantaggio ulteriore sotto il profilo dell'accessibilita' ai servizi e conseguentemente delle potenzialita' di crescita nonche' delle stesse condizioni di vita.
Da tempo è stato avviato sulla base della normativa regionale un percorso amministrativo finalizzato alla semplificazione istituzionale che trova peraltro grandi resistenze avendo, del resto, il dichiarato scopo del risparmio attraverso la “razionalizzazione” dei servizi e delle risorse destinate.
Esso si basa sull’assunto che la semplificazione costituisca il naturale presupposto di tali obiettivi mentre essa è in realtà frutto dell’analisi economica di molteplici comprensori italiani dai quali peraltro l’Elba si discosta per estensione e flussi stagionali che ampliano il bacino di utenza - decuplicandolo nei periodi di alta stagione con riferimento ad una media decennale oggi provata fortemente dalla crisi - e scontano necessità di trasporto marittimo per la fruizione di tutti i servizi non disponibili sul suo territorio.
La nostra comunità in tutti gli altri mesi fa i conti con livelli di servizio penalizzanti, calcolati su base demografica e pertanto su un dato fuorviante e foriero di previsioni discriminanti che, se attuate, si tradurranno in profili di incostituzionalità della legge.
Tutto questo non può che essere la prioritaria preoccupazione per il futuro quale garanzia preventiva a qualsiasi decisione in merito alla forma istituzionale.
E’ dunque necessario che - a prescindere da quella che sarà la volontà popolare e nel rispetto delle visioni di ciascuno - la Regione Toscana avvii l’iter per giungere ad una legge regionale che sancisca definitivamente una disciplina speciale che - quanto meno - parametri i nostri servizi sulla media delle presenze calcolata su base annuale, così ristabilendo equità ed attuando comunque una razionalizzazione che - per l’Elba - non può che partire da dati reali e misure organizzative che tengano conto della sua specialità.
Chiediamo dunque che tutto ciò sia oggetto di un impegno politico formalizzato in sede di Consiglio Regionale nel momento in cui - con l’approssimarsi dell’indizione del referendum per il comune unico - i cittadini elbani chiedono che - anche e soprattutto nell’eventuale ipotesi del venir meno dell’autonomia dei singoli comuni - siano sin d’ora garantite le soluzioni sin qui negate alla nostra insularità.
I firmatari dell’appello:
Angelo Mazzei
Fabio Cecchi
Gianluigi Palombi
Giovanni Muti
Marcello Giardini
Mario Ferrari
Paola Mancuso