Una mano… per la discesa al commercio marinese, come se l’attuale contesto economico richiedesse proprio l’introduzione di ulteriori penalizzazioni e di ostacoli burocratici aggiuntivi.
A questo è stato ridotto, nonostante i buoni e condivisibili principi generali ispiratori, il nuovo regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) approvato, nonostante le nostre osservazioni di merito e la nostra astensione finale, nel Consiglio Comunale dello scorso 9 aprile.
E’ vero, sono stati accolti due nostri emendamenti (riconoscimento dell’esenzione del suolo pubblico per eventi politici e allungamento del termine di esenzione per quei cittadini che aderiscano al piano del colore), ma, per il resto, persino regole apparentemente condivisibili si stanno rivelando assurdamente penalizzanti per i soggetti interessati in quanto evidente frutto di unilaterale imposizione e non di concertazione con le categorie interessate ovvero di valutazione costi/benefici: alla carlona, come al solito.
Ci si poteva attendere che, su un tema così importante, un confronto in Commissione per il commercio e che la consultazione con le associazioni di categoria non si esaurisse nel semplice invio della bozza del regolamento, ma diventasse una analisi commentata e dialettica in seno ad un confronto pubblico. Nulla.
E’ proprio il caso della introduzione della differenziazione, per il calcolo del tributo, sulla base della durata dell’occupazione del suolo pubblico: permanente o stagionale.
Distinzione apparentemente accettabile, volendo incentivare il prolungamento di esercizio dei locali, ma che sta producendo risultati deludenti a causa della citata assenza di una verifica di sostenibilità e di vantaggio reale con le categorie, della dubbia oggettività dei criteri (non si chiede per quanto tempo l’esercizio commerciale rimarrà aperto nell’arco dell’anno) ; senza contare la inesistente, al solito, analisi delle conseguenze sulla finanza comunale.
Tuttavia, l’assurdità massima viene raggiunta allorché viene imposto ad ogni nuovo richiedente concessione di allegare alla domanda di richiesta del suolo pubblico copia dei versamenti delle ultime cinque annualità (anche se il nuovo richiedente, in quanto tale, fosse estraneo alle precedenti occupazioni), per di più ritenendolo, di fatto, “erede” delle inadempienze altrui e tenuto, ove volesse dar corso effettivamente alla concessione, di farsi carico di tali inadempienze o, peggio, di costringere (con quali mezzi ?) i precedenti concessionari, di saldare i conti sospesi !
Ma il titolo di concessione non è, per caso, un provvedimento a carattere personale e come tale incedibile e non trasmissibile in tutti i suoi effetti ?
Abbiamo, ed abbiamo manifestato, il dubbio che questa fantastica norma goda di dubbia legittimità e possa essere passibile di potenziale annullamento per l’intero regolamento.
Senza contare che la mancata riscossione dei crediti pregressi, a quanto pare numerosi, sia colpa manifesta della stessa Amministrazione che, evidentemente, nel corso degli anni, si è “dimenticata” di effettuare i dovuti controlli e di attivare le azioni di recupero.
Che, oggi, il Comune, in un periodo costante di crisi economica ed all’inizio della stagione turistica, si svegli improvvisamente e addirittura chieda ai singoli privati di vestire i panni di improvvisati ed irregolari esattori (con quali mezzi) ovvero di farsi carico dei debiti di altri (ebbene, sì) appare clamoroso e senza alcun pudore; senza contare la richiesta di pagamento in unica soluzione, ad inizio stagione, della rata annuale, tanto per il gusto di mettere notevolmente in crisi l’ottanta per cento delle aziende del paese.
Infine, per gradire, ai fini del calcolo del tributo COSAP, il paese è stato diviso in due aree, non solo per gli esercenti commerciali (niente da eccepire), ma anche per i semplici cittadini che utilizzano il suolo pubblico, ad esempio per una cisterna o per un passo carrabile : una suddivisione che appare iniqua e che comporta, a fronte di una distinzione non motivata, il raddoppio del carico fiscale.
In sintesi : un sentito ringraziamento all’Amministrazione Ciumei da parte di commercianti, cittadini e turisti.
Due simpaticissime richieste sono presenti nelle istanze: la richiesta delle coordinate GPS e il campione di tessuto delle tende. Per scrupolo invitiamo i contribuenti a controllare l’esattezza del calcolo dei tributi richiesti perché abbiamo avuto prova di alcune inesattezze.
Per questo, continuiamo a chiedere che sia utilizzato, una buona volta, il buon senso, e che si provveda a modificare il regolamento per i punti sopra citati, dando anche maggior tempo ai concessionari per onorare i pagamenti correnti.
Certo, si potrà obiettare che un tale rigore non trovi, invece, alcun riscontro nei maggiori costi cui ha deciso di farsi carico l’Amministrazione Ciumei a fronte della decisione di affidare a nuovo personale esterno la gestione degli stipendi del personale interno: costi maggiori perché semplicemente duplicati rispetto alla gestione corrente egregiamente svolta da personale comunale.
Quale recondita ragione? Il Sindaco Ciumei “stia sereno”: approfondiremo anche questa ulteriore strana avventura, augurandoci che, nel frattempo, anche il Revisore del conto verifichi fattibilità e regolarità di bilancio.
Lista civica INSIEME – Marciana Marina
Paolo Di Pirro
Francesco Gentili