A leggere la “civetta“ della Nazione di ieri sembrava che il tanto agognato Referendum per il Comune Unico per il quale si sta discutendo sulla data migliore per indirlo , fosse già stato effettuato e fosse già fallito. Poi guardando più da vicino il titolone che annunciava il “flop del referendum“ con la stessa enfasi con cui lo stesso giornale annunciò il flop del “referendum day“ del marzo scorso, ci si accorgeva, dal virgolettato, che il flop lo aveva annunciato tal Dario Locci oscuro consigliere regionale di Arezzo che solo ed unico, come il nostro Marini all’Elba, aveva votato contro la risoluzione del Consiglio regionale che indiceva il Referendum per il Comune Unico Isola d’Elba . “Ma chi è ‘sto Locci ?“ - mi chiederanno i miei più curiosi e sparuti lettori - e dal sito del Consiglio Regionale si viene a sapere che il consigliere , già appartenente al PSDI poi passato alla Lega Nord Toscana e divenutone addirittura il Presidente nazionale (!) si era poi trasferito al Gruppo Misto ma non se ne spiegavano le ragioni.
Allora veniva da pensare che forse il Locci possiede arti divinatorie come la Sibilla Cumana o come i Maya che vedono il futuro lontanissimo e presago del flop effettivo del Referendum del Casentino che appunto la Lega Nord aveva organizzato in quelle contrade a lui familiari, aveva ritenuto bene discostarsene per non essere coinvolto dal fallimento per poi mettersi subito a “gufare“ anche quello dell’Isola d’Elba.
Ma caro consigliere, lasci perdere le considerazioni sullo spreco di pubblico danaro per un referendum che invece è la più alta espressione della democrazia e della partecipazione popolare alle scelte strategiche sia nazionali che regionali, previste e tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto regionale: si sa che la democrazia ha un suo costo e non sono certo questi i servizi da tagliare ma anzi da incrementare come vorremmo fare noi con i municipi del Comune Unico per garantire la partecipazione popolare alle scelte del nuovo Consiglio comunale. Che esito avrà poi il nostro Referendum non sarà certoa predirlo o a valutarlo lei che probabilmente non sa nemmeno dove sia l’Isola d’Elba e che fermento abbia suscitato l’annuncio del Referendum dopo la entusiasmante campagna per la raccolta delle firme per la proposta di legge d’iniziativa popolare pr l’istituzione del Comune Unico che ha consentito il Referendum. Ma come ha già detto il consigliere Vianna in occasione del voto in Consiglio regionale per il Casentino, stia sicuro che la fusione dei nostri otto comuni si farà solo se i nostri cittadini elbani la vorranno e il Consiglio regionale avrà accertato con scrupolo quella volontà popolare, senza coloriture di parte ma nel rispetto delle normative costituzionali e regionali.
Gabriele Orsini