Leggendo l’articolo scherzoso di Fratini, apprendendo che Roberto Peria ha cambiato idea repentinamente passando dalla scelta ampiamente giustificata con ragionevoli spiegazioni di stare con Grosseto Siena a quella di rimanere con Livorno Pisa, leggendo le variegate posizioni degli altri Sindaci elbani, rafforzo la sensazione che il dibattito su quale destinazione provinciale spetti alla nostra Isola sia una questione che mi appassiona ben poco. Non mi appassiona per due ordini di motivi. Il primo è da attribuirsi alla drastica riduzione delle competenze assegnate alle Province, limitate ora alla viabilità, trasporti, ambiente, salvo altre assegnate dalla stessa Regione, il secondo dal fatto che da Enti elettivi dovrebbero diventare Enti di secondo livello, semplici uffici distaccati delle Regioni senza alcuna responsabilità politica. Ad una attenta analisi delle convenienze, la scelta di stare con Grosseto Siena potrebbe essere migliore soprattutto per la nostra economia turistica in quanto il nostro territorio rappresenterebbe, nel contesto di un territorio prevalentemente a vocazione agricola come Grosseto ed uno come città d’arte altamente a vocazione turistica come Siena, il loro sbocco al mare nel contesto di una politica di promozione del territorio che vedrebbe rinascere la nostra centralità come centro turistico e balneare di qualità. Peccato che le competenze sulla promozione turistica siano state accentrate dalla Regione toscana e noi ancora non riusciamo ad organizzare, attraverso la Gestione Associata del Turismo, un nostro progetto complessivo da inserire degnamente nel Piano di Promozione Toscano. Allora forse è meglio rimanere nell’Area Livornese Pisana che comunque si fregia di una tradizione marinara a cui siamo come Isola indissolubilmente legati, anche se le numerose cittadine che si affacciano sulla costa ci facciano, buon per loro, una spietata concorrenza. Il dubbio sulla scelta si fa ancora più amletico se si considera il secondo motivo per cui il dibattito non mi esalta più di tanto. I nuovi Enti provinciali, non essendo più elettivi, in realtà risponderanno solo alla Regione diventando solo uffici periferici, per cui nasce il serio dubbio che essi rimangano solo centri di proliferazione burocratica senza alcun pur fievole legame con i cittadini a cui non rispondono più per responsabilità politica. Allora sarebbe stato meglio abolirle del tutto, ma la Costituzione ne prevede l’esistenza e dunque sarebbe stato necessario una legge costituzionale per eliminarle dal nostro assetto istituzionale il che, in questo contesto politico ed economico, sarebbe stato molto difficile e forse inopportuno. Sorge il ragionevole sospetto che se la Costituzione prevede Comuni e Regioni con Amministrazioni elette dai cittadini insieme alle Provincie, anche Esse comunque per dettato costituzionale conseguente dovrebbero essere rette da Amministrazioni elettive. Spetterà alla Corte Costituzionale decidere nel merito. Sicuramente, qualora le Province mantengano nel loro assetto istituzionale una responsabiltà politica, se dovessi scegliere, preferirei stare con Livorno e Pisa anche solo per ispirazione politica di parte, per tradizione, nonché, cosa più importante, per i rilevanti servizi alla salute che Pisa ci offre anche se la scelta della Provincia non dovrebbe, per il momento, comportare riferimenti sanitari diversi. Viceversa non è sicuramente dettata da alcun spirito di parte la mia scelta di appoggiare la proposta di legge sul Comune unico , essendo solo dettata dall’intento di rendere un buon servizio alla nostra Isola a cui sono amorevolmente legato pur non essendoci nato.
Michele Rampini