Di pregnante attualità in questo momento è il malcontento popolare che si è venuto a creare in seguito alla comunicazione, da parte dei vertici aziendali di Poste Italiane S.p.A., di procedere alla riorganizzazione e ristrutturazione dell'azienda, con conseguente chiusura di circa mille uffici postali, razionalizzazione di centri di meccanizzazione, drastica riduzione di molte zone di recapito sul territorio nazionale, il tutto con inevitabili conseguenze negative sul servizio offerto e sulla stabilità dei rapporti di lavoro dei dipendenti. La Toscana e l'Elba - per quanto ci riguarda- dovrebbero uscire con le ossa rotte dal piano di tagli nelle intenzioni di Poste Italiane: è stata infatti prevista la chiusura degli uffici postali di Procchio, Marciana, San Piero e Seccheto, ma soprattutto - e questo ci interessa da vicino e non deve farci dormire sonni tranquilli, come cittadini in primis- Capoliveri e Marciana Marina, pur non subendo la chiusura dei rispettivi uffici, saranno destinati a perdere una zona di recapito. In particolare, Capoliveri, che finora era servita da quattro postini per consegnare posta nell'area urbana e nelle frazioni di Lacona e Lido di Capoliveri, particolarmente estese, dovrebbe essere servita da tre postini.
Tale riduzione di servizio avrebbe conseguenze gravissime soprattutto durante il periodo estivo quando il traffico postale è destinato immancabilmente ad intensificarsi e considerate le già gravi carenze che il sistema di distribuzione e consegna manifestava già prima dei pianificati tagli.
Nonostante le parziali rassicurazioni dell'azienda circa la non definitività delle decisioni sul tema, certo è che si aprono numerosi interrogativi che coinvolgono i vari attori istituzionali ai diversi livelli, primo fra tutti la Regione Toscana: nonostante l'impegno di alcuni consiglieri regionali che hanno preso a cuore la questione - come risulta anche dai rispettivi interventi sulla stampa locale e nazionale - esiste la reale volontà da parte della Regione Toscana di attivarsi per salvaguardare gli interessi dei lavoratori che potrebbero perdere il proprio posto di lavoro a causa dei tagli? E' nelle reali intenzioni della Regione Toscana attivarsi nei rapporti con poste Italiane chiedendo un tavolo di concertazione tra parti sociali e direzione aziendale, finalizzato alla tutela dell'occupazione e dei servizi alla persona erogati sul territorio toscano? Quali sono gli strumenti da mettere in campo per sensibilizzare la dirigenza di Poste Italiane?
Tali interrogativi impongono a questa amministrazione - se non altro per senso di responsabilità - l'elaborazione di una strategia efficace ed efficiente da poter suggerire al tavolo della necessaria concertazione che si aprirà in questi giorni tra Regione, Enti Locali interessati, rappresentanze sindacali e vertici aziendali, occasione da non perdere per cercare di salvaguardare servizi essenziali per il nostro territorio.
Capogruppo Lista Liberi
Fausto