I "rumori" relativi ad una "non sintonia sanitaria" del Comune di Portoferraio rispetto alla linea assunta dagli altri enti territoriali isolani (e dai comitati) si è concretizzata in sede di conferenza provinciale con l'intervento del consigliere delegato alla sanità del comune portoferraiese Luciano Rossi e con una nota inviata agli altri sindaci e sottoscritta da Mario Ferrari.
I due amministratori del capoluogo elbano prendono le distanze dal cosiddetto "Progetto Elba" che pure avevano siglato qualche mese fa, e che ipotizzava un rilancio dei servizi sanitari elbani centrato su sulla valorizzazione della specificità del territorio. Il Progetto Elba viene giudicato velleitario e senza mezzi termini stroncato: «Il documento sanitario firmato collegialmente in conferenza dei sindaci - scrivono - ha mostrato i limiti prevedibili circa la sua realizzabilità si è infatti scontrato non solo con problematiche economiche ma soprattutto legislative, fatto sottolineato anche dal presidente della Regione Enrico Rossi in occasione della sua presenza all’Elba nel periodo preelettorale. Abbiamo tutti preso atto del totale ed assoluto silenzio degli organi regionali che non hanno mai preso in considerazione le nostre richieste e tutt’oggi l'assessore Marroni, ora sostituito, non ha espresso alcun parere sul documento di programma sanitario firmato in Conferenza dei sindaci, venendo meno ad un impegno assunto alla presenza dei sindaci elbani, della stampa, degli operatori sanitari e dei comitati cittadini impegnati nella sanità. Il suo mancato accoglimento da parte degli organi regionali non porterà di conseguenza alcun contributo alla sanità elbana».
Ma i due amministratori cercano di attutire l'impatto della loro mossa blandendo i colleghi: «Questa iniziativa – affermano in un altro passo - è da considerare un gesto di rispetto nei confronti dei colleghi sindaci i quali, qualora non condividessero le scelte ed i percorsi che verranno definiti da questa amministrazione, potranno anche decidere di assumere iniziative totalmente diverse. È questa una iniziativa maturata con difficoltà ma a nostro parere vitale per la difesa della sanità insulare considerato il risultato fallimentare del percorso comune finora seguito»
Ma a cosa punta "l'iniziativa"? sembrerebbe a ritornare proprio sulle posizioni che erano state superate con la stesura del "Progetto Elba".
Nella sostanza Ferrari chiede il mantenimento dell'organico attuale di chirurgia generale unito all'espansione delle attività di chirurgia e di ortopedia, con l'utilizzo delle sale operatorie isolane anche per attività specialistiche quali oculistica, urologia, otorino, applicata almeno ai casi meno complessi. Sul fronte delle emergenze e delle urgenze torna lo stazionamento elbano dell'elicottero e la realizzazione di altre piazzole di emergenza insulari insieme ad un aumento delle autoambulanze viaggianti con medico a bordo. In pratica si ritorna alle linee del cosiddetto "documento Montecristo" presentato appunto da Rossi nel corso della "bizzarra" seduta del Consiglio Comunale tenutasi sull'isola di San Mamiliamo.
Non ci sono ancora reazioni ufficiali evidenti da parte degli altri primi cittadini elbani, ma non crediamo che - se non altro per i modi ed i tempi scelti per il pronunciamento portoferraiese - il tutto sia destinato a passare come acqua fresca. Sicuramente c'è un bel po' di irritazione nel Sindaco di Marciana che lamenta di essere stata messa a partito del "cambio di linea" con una mail giuntale martedì a poche ore dalla conferenza provinciale.
Più che probabile che Anna Bulgaresi chieda la convocazione di quella conferenza dei Sindaci sulla Sanità che a stretto rigore di logica Portoferraio avrebbe dovuto precedentemente chiedere per favorire un confronto democratico, prima di porre gli altri amministratori di fronte ad una sorta di atto compiuto.
Tacciono per ora anche i comitati, ma non sappiamo per quanto.